De Lillo scrive a Del Brocco: “Oggi più che mai occorre equità”

Per la regista e produttrice è necessario "compiere scelte in controtendenza, ridistribuire le risorse a tutti gli attori del settore, aiutandoli ad uscire dall'emergenza"


Antonietta De Lillo, regista e produttrice con marechiarofilm, ha scritto una lettera aperta all’ad di Rai Cinema Paolo Del Brocco.

“Ho letto che Rai Cinema sta coproducendo Viaggio in Italia di Gabriele Salvatores, stimato e apprezzato collega, nonché Premio Oscar. Mi fa piacere, anch’io sono convinta che l’eccezionalità del momento storico che stiamo vivendo possa essere raccontata nella sua complessità solo da una narrazione collettiva e condivisa. Inoltre, in un periodo in cui siamo tutti forzatamente in pausa, il piccolo orizzonte che ciascuno di noi può offrire rappresenta una risorsa preziosa per costruire un racconto cinematografico. Con la piccola e resistente società da me fondata, marechiarofilm, da oltre 10 anni ci occupiamo di film partecipato. Si può dire che in Italia siamo stati pionieri di questa forma sperimentale di racconto e produzione, che sostiene i giovani autori nella realizzazione dei propri film documentari e che, alla fine di questo lungo percorso formativo e di tutoraggio, si conclude con la realizzazione di un film di found footage. In questo momento non abbiamo aperto nessun progetto partecipato sulla vita al tempo del Coronavirus quindi possiamo cogliere questa occasione per una riflessione, libera da interessi individuali, sul sistema cinema nel nostro Paese, di cui Rai Cinema è uno degli attori principali. Mentre la macchina della grande produzione si muove con rapidità istantanea per il progetto Viaggio in Italia, ci sono tante altre iniziative che sono sorte in tutta la penisola, con il coinvolgimento di altrettanto stimati colleghi e professionisti, per raccontare come è cambiata la nostra vita con l’isolamento imposto dall’emergenza COVID-19. 

Tra questi Instant Corona, di MIR Cinematografica, AIR3 Associazione Italiana Registi e Milano Film Festival, uno dei primi progetti ad essere stati lanciati, nato dalla volontà di raccontare Milano attraverso la testimonianza di tutti i professionisti dell’audiovisivo che vorranno mandare il loro contributo. Altro progetto di narrazione collettiva, nato dal gruppo Facebook di lavoratrici del cinema e dello spettacolo Mujeres nel cinema, è Tutte a casa Donne, Lavoro, Relazioni ai tempi del Covid-19, per raccontare questo momento dal punto di vista delle donne. Molti altri progetti di partecipazione collettiva si sono aggiunti a questi primi ed è auspicabile che Rai Cinema colga questa opportunità per allargare la propria disponibilità di ascolto a nuove realtà e a nuovi interlocutori, per ridisegnare un sistema a più voci, culturalmente e industrialmente diversificato, e che non si esaurisca nel pensiero unico del grande. In un momento in cui gli orizzonti economici del Paese sono all’estremo della precarietà e dell’incertezza, penso che sia importante ripristinare un clima di fiducia ed equità e mi piacerebbe se fosse proprio un servizio pubblico come Rai Cinema a fare un primo passo in questa direzione, rendendo pubblici i dati sull’utilizzo delle risorse nei diversi progetti.

Proprio Gabriele Salvatores, in una recente intervista, ha posto l’accento sul fatto che ‘crisi’ etimologicamente significa ‘scelta’. Questa lettera è un invito a non farci sfuggire l’opportunità che ci offre la difficile prova che ci troviamo ad affrontare: compiere scelte in controtendenza con quanto è accaduto finora, ridistribuire le risorse a tutti gli attori del settore, che sono il motore che muove la nostra industria, aiutandoli ad uscire dall’emergenza, senza lasciare nessuno indietro. Tutti insieme rappresentiamo la ricchezza culturale del nostro Paese. Cogliamo l’occasione per fare delle scelte che ci permettano di migliorarci”. 

Cr. P.
01 Aprile 2020

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