Leone: tre condizioni per riapertura dei set

Giancarlo Leone, presidente di Apa (Associazione Produttori Audiovisivo), indica tra condizioni per la ripresa dei set: un tax credit straordinario, un fondo assicurativo pubblico e tamponi


Tre condizioni per la riapertura dei set. Dopo l’accordo sul protocollo sanitario tra produttori e sindacati, per potere davvero iniziare a girare nuovo cinema e nuove fiction occorre risolvere “altri tre problemi”. Lo dice con chiarezza Giancarlo Leone, presidente di Apa (Associazione Produttori Audiovisivo).  “Il primo importante passo – riconosce Leone – è stato compiuto, cioè l’accordo di tutte le associazioni di produttori con i sindacati di categoria per un protocollo sanitario unitario, che recepisce tutte le indicazioni delle istituzioni preposte e quindi ritengo che non avrà grandi problemi ad ottenere la validazione. Ma – aggiunge – l’obiettivo di ripartire con le produzione entro la fine di giugno ha altre tre condizioni senza le quali la ripartenza non potrà avvenire”.

“La prima è l’apertura di un tax credit straordinario da parte del Mibact per le produzioni 2020 sia interrotte sia in fase di partenza entro l’anno. Su questo punto sono ottimista perché il ministero sta dimostrando molto attivismo e grande efficienza”. 

“Il secondo problema da risolvere riguarda l’opportunità di costituire un fondo assicurativo pubblico che garantisca le assicurazioni rispetto all’eventualità di ‘danno totale’, ovvero in caso che una produzione dovesse essere interrotta e non potesse più ripartire. Un caso estremo e auspicabilmente raro, per il quale però occorre soluzione”, sottolinea Leone. “Ci auguriamo che sotto la guida del Mibact questo possa avvenire”, aggiunge.

“Terza condizione è la disponibilità sui set dei dispositivi sanitari necessari alla messa in sicurezza. Il problema riguarda soprattutto i tamponi, che attualmente sono bene raro e indisponibile. Come noto, chi agisce davanti alla macchina da presa, ovvero attori e generici, non potrà indossare la mascherina. Quindi prima di poter girare dovranno fare il tampone per non mettere a rischio il resto del personale impegnato. Questo vuol dire che occorreranno ogni giorno centinaia di tamponi. E al momento questa disponibilità non c’è. Auspichiamo che strutture pubbliche e private, con l’aiuto delle regioni e delle istituzioni preposte possano renderli disponibili”.

“Questi – conclude Leone – sono i tre ostacoli da superare. Sono fiducioso che si possano superare entro fine giugno se tutti faranno la loro parte: produttori, istituzioni, banche, assicurazioni e tutti le altre parti coinvolte”.

Cr. P.
28 Maggio 2020

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