Jonathan Nossiter: “Il mio film utopico, post apocalittico”

Jonathan Nossiter parla di Last Words, che fa parte della Selezione Ufficiale di Cannes 2020 ed è ora al Cannes Virtual Market: "Un film utopico, post apocalittico"


Un gesto rivoluzionario. Due uomini che si guardano negli occhi, a lungo, e poi ridendo si stringono la mano. Sono le prime potenti immagini di Last Words, il film di Jonathan Nossiter che fa parte della Selezione Ufficiale di Cannes 2020 ed è ora al Cannes Virtual Market. “Un film utopico, post apocalittico, in cui ho cercato di guardare con lucidità le catastrofi ecologiche senza perdere coraggio, amore, tenerezza, e dove la ricerca di ogni personaggio, di ogni inquadratura, è la ricerca della bellezza e della gioia”. Così parla del film Nossiter, già Gran Premio al Sundance per il film Sunday successivamente presentato a Un Certain Regard,  in Concorso a Cannes con Mondovino e a Berlino con Resistenza naturale.

Girato tra il Parco Archeologico di Paestum e la Bologna sotterranea, Last Words è ispirato al romanzo “Mes derniers Mots” di Santiago Amigorena. Nel 2086, all’indomani delle grandi alluvioni che hanno inondato il pianeta,  il mondo che noi conosciamo non esiste più. Pochissimi uomini sono sopravvissuti. Un giovane intraprende un lungo viaggio alla ricerca di un’ultima comunità di uomini. Attraverso le strade abbandonate d’Europa che conducono ad Atene, Jo trasporta con sé un tesoro enigmatico: delle pellicole cinematografiche. 

“Il film credo e spero sia una risposta – dice Nossiter – a quello che stiamo vivendo in questo tempo, e già prima del Covid. È una favola ecologica che ci propone un futuro totalmente inaspettato. Sentiamo tutti che il pianeta è lì, a mezzo millimetro dal crollo totale, e che può succedere dal un giorno all’altro. La maggior parte delle persone non vogliono riconoscerlo perché è un peso terribile. Con questo film ho voluto mettere lo spettatore davanti a un futuro possibile, per spingerlo a pensare a tutte le ragioni per lottare e non ritrovarsi a quel punto”.

Il film – una produzione Stemal Entertainment con Rai Cinema, una coproduzione italo francese con Paprika Films, Les Films D’Ici e Les Films Du Rat, prodotto da Donatella Palermo, prodotto da Jonathan Nossiter, Laurent Baujard, Serge Lalou, Santiago Amigorena – è interpretato da Nick Nolte, vincitore di un Golden Globe e pluricandidato all’Oscar, Charlotte Rampling, Orso d’Oro e Coppa Volpi, Stellan Skarsgaard, Golden Globe e Orso d’Argento, Alba Rohrwacher, Coppa Volpi e due volte David di Donatello e Nastro D’Argento, Silvia Calderoni, Premio Ubu e Kalipha Touray, per la prima volta sullo schermo, che il regista ha scelto dopo un casting di circa 500 giovani attori da tutto il mondo .”Quando ho incontrato Kalipha nel campo dei rifugiati di Palermo – spiega Nossiter – ho capito che era lui il mio protagonista, perché il film aveva bisogno di un testimone, di qualcuno che avesse già visto la fine del mondo”.

Il film è stato realizzato con la collaborazione del Parco Archeologico di Paestum e del direttore del parco, Gabriel Zuchtriegel e della Cineteca di Bologna e del direttore Gianluca Farinelli e con il contributo di  DG CINEMA E AUDIOVISIVO – MIBACT. Il distributore internazionale è The Party Lady di Etienne Ollaigner e Sarah Chazelle.

Cr. P.
26 Giugno 2020

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