Sos cinema-teatri Roma: ‘crisi nera, per noi ancora Fase 1’

Un'Indagine Confcommercio sottolinea che senza aiuti dopo l'estate lo scenario non cambierà


Per i cinema e i teatri della provincia di Roma la crisi da Covid è stata la più grave mai vissuta dal comparto: oltre il 90% delle sale romane segnala una riduzione, se non direttamente un azzeramento dei ricavi nel primo semestre 2020, e quasi nessuno spera in miglioramenti nel secondo semestre. E’ quanto emerge dall’indagine ‘L’impatto dell’emergenza sulle imprese culturali a Roma’, condotta da Format Research, e presentata questa mattina in videoconferenza stampa dal commissario di Confcommercio Roma Pier Andrea Chevallard, il presidente di Confcommercio Cultura Roma Valerio Toniolo e il presidente di Format Research Pierluigi Ascani.

“Siamo ancora in fase 1 – sintetizza Toniolo – e se continua così anche a ottobre saremo sempre in fase 1”. Stando alla ricerca, la crisi di liquidità è “drammatica”: oltre il 91% dei cinema della provincia di Roma e oltre il 95% dei teatri sono in difficoltà. Pochissimi i cinema che sono riusciti ad aprire, e oltre il 70% a causa dei pesanti costi dei protocolli di sicurezza. C’è poca speranza per la ripresa autunnale: oltre il 68% si aspetta un numero minimo di spettatori. Oltre l’80% dei teatri avrà enorme difficoltà a riaprire a ottobre a causa degli ingenti costi e sarà fortemente penalizzante il limite massimo di spettatori e il distanziamento.

E il pubblico? Quest’estate 2020 il 75% dei cittadini romani andrà meno al cinema o non ci andrà affatto, il che espande il problema al mondo dell’indotto.Nel 2020 infatti, secondo la ricerca, si corre il rischio che tutto ciò che gira attorno al consumo culturale (bar, ristoranti, negozi, operatori della mobilità) perda oltre il 50% dei ricavi. Se la passano male anche i teatri: questo autunno il 49,7% dei consumatori ci andrà meno o non ci andrà affatto, e in questo caso la perdita per l’indotto sarebbe di oltre il 60%.

Ang
16 Luglio 2020

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