Lonigro: puntiamo su cinema italiano e indipendenti

"Speriamo che questi titoli diano un sussulto e che da fine mese il box office del weekend risalga almeno a 6-7 milioni dai 2 a fatica di oggi".


“Il mercato è in forte difficoltà, è indubbio, noi in Italia proviamo a resistere, tre mesi fa abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo, ora i polmoni”, dichiara all’Ansa Luigi Lonigro, presidente dei distributori Anica commentando lo slittamento dei blockbuster da No Time to Die, il nuovo 007, a Dune, Batman, Fast and Furious 9, West Side Story. Ad oggi, infatti, restano in programma fino a dicembre due soli titoli americani di richiamo al botteghino, Soul e Assassinio sul Nilo: “Warner, Universal, Disney hanno tirato i remi in barca”.

“Non voglio perdere la speranza, ma è dura perché i numeri del box office parlano di cifre davvero modeste. Insieme agli esercenti stiamo facendo il massimo per tenere aperto il mercato ma la luce non è vicina”, aggiunge ammettendo che “la fase di transizione è più lunga del previsto: mai ci saremmo aspettati la desertificazione totale in Usa. Del resto, l’esperimento Tenet è stato disastroso, non tanto all’estero quanto nel mercato interno: da 300 milioni di dollari ne hanno guadagnati 30″.

Il cinema italiano in questa situazione libera dalla concorrenza dei titoloni americani ne trarrà vantaggio? “Speriamo. Il film di Massimiliano Bruno Ritorno al crimine ha anticipato al 29 ottobre e Carlo Verdone con Si vive una volta sola ha occupato il suo posto e uscirà il 26 novembre, poi contiamo sui Predatori di Pietro Castellitto che ha avuto ottima accoglienza a Venezia e aggiungiamoci la nuove commedia di Woody Allen Rifkin’s Festival anticipata al 5 novembre e altri titoli indipendenti e incrociamo le dita, sperando che come in Francia, Germania e Spagna questi titoli diano un sussulto, una svolta, e che da fine mese il box office del weekend risalga almeno a 6-7 milioni dai 2 a fatica di oggi”.

Lonigro osserva che la crisi è soprattutto di distributori ed esercenti, i produttori e le industrie tecniche stanno invece lavorando tantissimo, per le piattaforme, per le tv prima ancora che per le sale. “Il momento per noi è drammatico, parola d’ordine resistere” conclude.

Car. Di.
07 Ottobre 2020

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