Firth & Tucci, amore e demenza in Supernova

Due attori straordinari sono protagonisti del toccante Supernova, in selezione ufficiale alla Festa e in buona posizione per un Oscar


Pathos e diversità sono le carte vincenti di Supernova, in selezione ufficiale alla Festa e in buona posizione per un Oscar all’interpretazione per una coppia di straordinari attori, Colin Firth e Stanley Tucci, capaci di dare credibilità all’ultimo viaggio di una coppia gay: uno dei due, lo scrittore Tusker, è affetto da demenza precoce, il compagno di una vita Sam lo accudisce con dolcezza e amore ma anche con rabbia e con il terrore di quello che la malattia degenerativa lo porterà ad affrontare. ”Penso che il tema sia l’universalità dell’amore incondizionato. Sin dall’inizio ci è sembrato che l’orientamento sessuale doveva essere irrilevante”, ha spiegato alla Festa il regista Harry Macqueen, 36enne di origini scozzesi, anche attore, alla sua opera seconda dopo Hinterland. “Dal punto di vista pratico – prosegue – volevo raccontare una storia più originale, più orientata al futuro, nel modo più naturale possibile. Fare cinema è un atto politico e in questo caso lo è moltissimo: presenti una società, un mondo, che è quello dove aspiriamo a vivere. Un mondo dove le persone che non vengono giudicate per il loro orientamento sessuale”.

Proprio come in Ella & John The Leisure Seeker di Paolo Virzì – film di cui Macqueen aveva sentito parlare per le molte analogie ma che considera diverso dal suo – una coppia unita e innamorata ma straziata dalla malattia degenerativa intraprende un viaggio in camper alla ricerca del tempo passato. Qui siamo in Inghilterra e Tusker e Sam, lungo il viaggio, incontrano amici e familiari, ma soprattutto tentano di elaborare l’insondabile della malattia che non potrà che dividerli per quanto vogliano restare uniti. Sam è un pianista, Tusker uno scrittore con la passione per l’astronomia (ecco la “supernova” del titolo, simbolo di un’energia che diventa immensa proprio quando la stella non esiste più), e la demenza colpisce la capacità di leggere e scrivere prima di ogni altra cosa. ”Il percorso del film – racconta ancora il regista – nasce cinque anni fa. Lavoravo con una signora che ha cominciato ad avere problemi finché è stata licenziata. Sei mesi dopo l’ho vista sulla sedia a rotelle spinta dal marito e poco dopo è morta. Ho scoperto così che soffriva di demenza precoce, cosa che mi ha profondamente toccato. Ho voluto approfondire e quindi ho incontrato molte persone che convivevano con questo dramma, il film è frutto di queste esperienze personali”. In particolare il giovane autore ha voluto mostrare la psicologia dei caregiver, di chi insomma si occupa dei malati, persone straordinarie che soffrono moltissimo, anche solo immaginando quando il loro caro non riuscirà più a riconoscerli. “La mia prospettiva è centrata su chi rimane. Volevo comunicare il senso complessivo di quell’esperienza e non è stato facile, perché è un misto di tragedia e momenti anche comici. Ho messo in moto tutta l’empatia possibile”. 

Acquistato per l’Italia da Lucky Red, Supernova ci offre una straordinaria prova di interpretazione, con una grande intimità e complicità tra i due: ”Lavorare con questi attori è stata un’esperienza speciale, sin dall’inizio. Sono fantastici come attori, ma lo sono anche come persone. Mi hanno dato grande fiducia, è stata davvero una collaborazione bellissima. Si sono innamorati della storia e dei personaggi, pensando fosse una vicenda molto importante da raccontare. Siamo stati sempre coscienti che fosse una grande sfida, anche per loro, e hanno riconosciuto che essendo anch’io un attore avevamo una sorta di lingua comune”.

La scelta è caduta dapprima su Tucci che poi ha coinvolto Firth, amico da una vita. “Si conoscono da 20 anni, sono grandi amici, quindi hanno una storia condivisa a cui potevano attingere. Durante le prove abbiamo scambiato i ruoli e loro erano innamorati di entrambi i personaggi, così abbiamo discusso per settimane su chi avrebbe interpretato chi. Alla fine abbiamo scelto così e ci è sembrata la decisione più giusta. Colin è davvero molto commovente nel ruolo di Sam”.

Sulla genesi del progetto, interviene la produttrice Emily Morgan: ”Nel 2015 Harry mi ha mandato una sintesi e ho capito subito che da quell’idea poteva nascere un film speciale. Poi ha continuato a scrivere per un paio d’anni, abbiamo iniziato a raccogliere i finanziamenti, la produzione vera e propria è iniziata verso la fine del 2019”. Mentre sul tema del fine vita, argomento spinoso a cui il film non si sottrae, Emily Morgan spiega: “Eravamo decisi ad evitare che il film fosse in qualche modo didascalico o sbilanciato verso una posizione piuttosto che un’altra, in primo piano c’è la vita e l’amore tra questi due personaggi, non un punto di vista teorico sul fine vita”.  

Sull’apertura dell’Academy e dei Bafta ai temi della diversità e dell’inclusione, il regista afferma: “Ripeto, per me il cinema è un atto politico o almeno un gesto per migliorare la società e non solo un passatempo. Se chiedi a degli sconosciuti di condividere una esperienza in una sala buia, ci deve essere un valore sociale. La diversità permette di raccontare storie sempre nuove e spero che questo sia un cambiamento profondo e non solo un modo per avere qualche titolo sui giornali in nome del politically correct. I nuovi membri dell’Academy hanno portato nuova linfa, così come le regole di BFI e BBC in Gran Bretagna che chiedono di inserire la diversità nello script o nel team, per poter ottenere i finanziamenti, hanno introdotto tante novità nelle storie”.

Infine tra i suoi modelli cita Michael Haneke, Kelly Reichardt e Mike Leigh, regista con cui lavorare è davvero unico, specie per un attore.  

Cristiana Paternò
16 Ottobre 2020

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