Il Lago di Resia concorre al premio della miglior Location europea

Gli autori della serie Netflix Curon, prodotta da Indiana Production, sono rimasti affascinati proprio dall'atmosfera surreale che si respira


C’è tempo fino al 12 gennaio per votare un luogo davvero straordinario nella sua unicità, fotografato da miliardi di turisti e curiosi e, negli ultimi anni, sfruttato anche in alcuni film e serie tv: il Lago di Resia vicino a Curon in Alto Adige, l’unica location italiana tra le 5 finaliste dell’EUFCN Location Award. Il premio, promosso dall’European Film Commissions Network (EUFCN) in collaborazione con Cineuropa, insignisce ogni anno la migliore “Location cinematografica europea”. Il voto è aperto a tutti e chi esprimerà la propria preferenza verrà sorteggiato per vincere un soggiorno di 2 notti per 2 persone presso la location vincitrice. Il premio verrà messo a disposizione dall’Ufficio Turistico del Posto e dalla Film Fund & Commission altoatesina.

Non stupisce che quest’anno sia proprio un luogo così affascinante e misterioso, che si trova in alta Val Venosta (Alto Adige), a pochi chilometri dal confine austriaco, a gareggiare per questo prestigioso riconoscimento. Il campanile romanico della Chiesa di Santa Cristina che emerge dalle acque è quel che resta del paese di Curon, completamente sommerso negli anni ‘50, quando tre laghi naturali vennero uniti grazie ad una diga artificiale per creare un serbatoio per la produzione di energia idroelettrica. Gli abitanti del paese persero le loro case e dovettero ricostruire un nuovo villaggio sulle sponde del lago. 

Se Georg Lembergh e Hansjörg Stecher, rispettivamente regista e sceneggiatore, nel documentario Das versunkene Dorf (Il paese sommerso) volevano raccontare la storia vera di quei luoghi, gli autori della serie Netflix Curon, prodotta da Indiana Production, sono rimasti affascinati proprio dall’atmosfera surreale che si respira lassù e di storie ne hanno create di nuove, partendo però dall’antica leggenda popolare secondo la quale, in certe notti, dal campanile che emerge dall’acqua si sentono ancora i rintocchi. Niente di strano, se non fosse per il fatto che le campane vennero rimosse dalla torre nel 1950. E la regista Nancy Camaldo nel suo lungometraggio ancora inedito, Turn of the Tide, sfrutta questa location come sfondo per raccontare la quotidianità di una dei tre giovani protagonisti, intenta ad occuparsi del maso dei genitori scomparsi. Tutti e tre i progetti sono stati sostenuti dalla Film Fund & Commission dell’Alto Adige, che ha agevolato la collaborazione con professionisti specializzati e aziende di servizi locali e il dialogo con le località che hanno autorizzato le riprese.

Qui il link per votare la migliore “Location cinematografica europea del 2020”  

Cr. P.
24 Novembre 2020

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