Afrodite Shorts: i corti finalisti
Afrodite Shorts collabora con Infinity, il servizio di video streaming on demand del Gruppo Mediaset, attraverso la creazione del Premio Infinity che verrà assegnato ad uno dei corti della shortlist italiana. Infinity, a fronte di un corrispettivo in denaro, acquisirà i diritti del cortometraggio vincitore che verrà inoltre distribuito sulla piattaforma ad aprile.
La manifestazione si svolgerà il 29, 30 e 31 marzo online sulla piattaforma My Movies, in giuria Tosca (presidente), con Paola Minaccioni e Ema Stokholma. Sono arrivate centinaia di adesioni sulla piattaforma Filmfreeway da tutto il mondo e fra queste sono stati scelti 31 corti per la Selezione ufficiale che si sono distinti per qualità, originalità e tematiche care ad Afrodite Shorts.
SHORTLIST ITALIANI
1. 500 calorie di Cristina Spina
2. La confessione di Benedicta Boccoli
3. Nisciuno di Alessandro Riccardi
4. Sansone di Chiara Centioni
5. Guinea Pig di Giulia Grandinetti e Andrea Benjamin Manenti
6. Giorgio di Arianna Mattioli
7. The Wedding Cake di Monica Mazzitelli
8. The Library di Geraldine Ottier
9. Sola in discesa di Claudia Di Lascia e Michele Bizzi
10. Sulle punte di Ulisse Lendaro
11. Come in certi romanzi russi di Rosanna Leccia e Alberto Vianello
12. 45 minuti di Virginia Campagna
13. Phone Call di Nicolò Malaspina
14. Guerra civile di Elisa Iezzi
15. Ecce Mater di Valentina Tomada
16. A moment of Magic di Andrea Casadio
17. Luna di Chiara Musso
18. Una nuova prospettiva di Emanuela Ponzano
19. Onolulu di Iacopo Zanon
20. Durante di Emanuela Masherini
21. Amor fati di Luca Immesi
CORTI STRANIERI
Caricia di Sitoh Ortega (Spagna)
If there Is No Space You Got to Move di Terje Henk (Portogallo)
Boys don’t cry di Bobbie Faren Muller (Danimarca, Paesi Bassi)
Blackness di Khorshid Alami e Negar Najafzadeh (Iran)
Motus di Elodie Wallace (Francia)
Heading South di Yuan Yuan (USA/Cina)
Plata di Carmen Aguila (Spagna)
May I have this seat? di Tabish Habib (Pakistan)
Broken Roots di Sarah Elzayat e Asim Tareq (Giordania)
Rencards di Elisabeth Lecay (Francia)