Sbarigia: “Troisi, sempre in anticipo, sempre moderno”

Le dichiarazioni della presidente di Istituto Luce Cinecittà sulla mostra dedicata all'attore e regista a Castel dell'Ovo a Napoli


Dopo il grande successo della mostra romana, arriva finalmente nella ‘sua’ Napoli, con un nuovo percorso espositivo e un Leit Motiv interamente dedicato al rapporto con la città, la grande mostra multimediale dedicata alla carriera e all’anima di uno degli artisti più amati. Troisi poeta Massimo è un percorso tra fotografie private, immagini d’archivio, locandine, filmati e carteggi personali inediti che condurranno il pubblico nell’animo umano dell’attore.

Promossa e organizzata da Istituto Luce Cinecittà con l’Assessorato all’Istruzione, alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e 30 Miles Film, con il riconoscimento di MIC, Ministero della Cultura – Direzione generale Cinema e Audiovisivo e Regione Campania, in collaborazione con Archivio Enrico Appetito, Rai Teche, Cinecittà si Mostra e CinecittàNews, la Mostra è curata da Nevio De Pascalis e Marco Dionisi con la supervisione di Stefano Veneruso, regista e nipote dell’attore, e sarà ospitata a Castel dell’Ovo fino al 25 luglio, con qualche mese di ritardo dovuto all’emergenza coronavirus.  

A presentarla il direttore dell’Archivio storico Luce Enrico Bufalini, Marco Dionisi, Stefano Veneruso, alla presenza del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, dell’assessore all’Istruzione, alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli Annamaria Palmieri e di numerosi protagonisti del mondo della cultura napoletana. “Massimo ha saputo usare la parola e l’immagine giocando con originalità con la tradizione, senza mai una sbavatura o un eccesso che rendesse macchietta il personaggio o che mostrasse la presunzione del suo inarrivabile genio: e questa è poesia”, ha dichiarato l’assessore Palmieri.

Chiara Sbarigia, presidente di Istituto Luce Cinecittà, ha così commentato: “Sono 38 anni che Massimo Troisi si presenta con il suo ‘Scusate il ritardo’, e ogni volta la nostra attesa viene premiata. Perché Massimo Troisi in realtà è sempre in anticipo, sempre moderno, e il tempo che passa non riesce a renderlo meno giovane. E forse mai come questa volta l’attesa e i ritardi, dovuti a un’emergenza sanitaria drammatica, sono premiati con questa bellissima mostra in quel luogo magico che è Castel dell’Ovo. Che la cultura sia un bene comune, essenziale per la nostra vita, è diventato ancor più evidente in questi mesi di pandemia. E considero un segnale importante che la cultura riparta anche da Napoli, con un simbolo della città come Troisi. In Troisi vivono insieme talento e arte, istinto e duro mestiere, riso e poesia. Cultura alta e popolare intrecciate e mai scisse. Istituto Luce-Cinecittà lavora ogni giorno per la cultura, il cinema e l’immaginario ed è felice di presentare, con questa esposizione, la poesia di uno dei più grandi attori del cinema italiano. Un regista brillante e profondo ogni volta da scoprire, un autore sempre moderno ma che affonda le sue radici artistiche nella cultura del territorio e del nostro Paese, con un linguaggio originale e personalissimo che è diventato universale. Per noi che abbiamo il privilegio di lavorare con il tesoro dell’Archivio Luce, e con il marchio di Cinecittà, questo connubio di tradizione e innovazione, di creatività e mestiere, è un ideale concreto. E vuole essere auspicio e simbolo, per Napoli e per tutti, di una ripartenza verso un futuro migliore. Sotto il segno della capacità di Troisi di sorridere e compatire, di essere serio e sdrammatizzare, di unire nel lavoro concretezza e passione. Di essere realista, senza perdere la poesia. Parafrasando un altro suo titolo immortale, ci piace oggi poter dire dire da qui a Massimo Troisi: Ricominciamo da te”.

L’esposizione propone una carrellata di ricordi che, attraverso musica e immagini, mettein risalto la poetica, le tematiche, le passioni e i successi di uno dei più grandi attori e autori, italiani. Un ‘mito mite’, un antieroe moderno e rivoluzionario che più di altri ha saputo descrivere, con sincerità, leggerezza e ironia, i dubbi e le preoccupazioni delle nuove generazioni.

Ed ecco dunque le tappe salienti della carriera dell’artista: l’infanzia a San Giorgio a Cremano, la passione per il teatro, la popolarità improvvisa con il gruppo de La Smorfia, la carriera cinematografica da regista e attore. Filo conduttore è il lato più sensibile e autoriale: Massimo Troisi è stato un poeta senza definirsi tale. Con parole, messe in scena, inquadrature e tutto il suo immenso immaginario ha dato forma poetica ai sentimenti. Il suo ineguagliabile talento comico si è espresso in parole (poesie, testi per il teatro, sceneggiature, la sua mimica e il suo cinema) che hanno saputo raccontare con noncurante precisione, con una chiaroveggenza solo apparentemente casuale e indolente, tutta una temperie umana, sociale, anche politica, ed emotiva. Per questo, e senza farsene accorgere, ha lasciato a milioni di spettatori nel mondo l’opera di un vero autore, di un grande regista indipendente, che può essere ammirata da un pubblico cinefilo, colto, e popolare.

La mostra lo racconta attraverso le testimonianze di Troisi e quelle, inedite e realizzate per l’occasione, di cari amici e colleghi quali il nipote e collaboratore Stefano Veneruso, Enzo Decaro, Anna Pavignano, Gianni Minà, Carlo Verdone, Massimo Bonetti, Gaetano Daniele, Renato Scarpa, Massimo Wertmüller, Marco Risi. Un omaggio affettuoso per ricordare, a 26 anni dalla sua scomparsa, uno dei più grandi talenti comici italiani di tutti i tempi.

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redazione
07 Maggio 2021

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