Sean Baker lancia il suo ‘Red Rocket’ sul cielo di Cannes

Sean Baker lancia il suo ‘Red Rocket’ sul cielo di Cannes


CANNES – Un uomo in canottiera torna dalla moglie dopo anni di separazione: è senza il becco di un quattrino e ha bisogno di ospitalità mentre cerca un lavoro. Non è facile trovarlo, però, quando la tua unica esperienza negli ultimi 20 anni passati a Los Angeles è quella di pluripremiato attore pornografico. Da questo semplice spunto prende avvio Red Rocket il nuovo film del regista Sean Baker che, dopo la buona accoglienza del precedente Un sogno chiamato Florida alla Quinzaine del 2017, torna trionfante a Cannes, questa volta in competizione per la Palma d’oro.

Il cinema indipendente di Baker è sempre lo stesso: uno sguardo lucido e ironico nei confronti della periferia americana, l’attenzione affettuosa per personaggi che vivono ai margini della società, spesso costretti volenti o nolenti a dedicarsi al sex working. Con Red Rocket, però, si ha subito l’impressione di avere a che fare con qualcosa di speciale, un film in cui si è raggiunto un equilibrio naturale, frutto evidentemente di un set in cui tutto il cast e la troupe si è amalgamato alla perfezione, come un una vera e propria famiglia.

“Tutti i miei film parlano di economia sotterranea – dichiara Sean Baker – la trovo affascinante, soprattutto in relazione al sex work. Perché per alcuni è un’espressione di libertà economica e autodeterminazione, ma dall’altra parte si può vedere come un’espressione dello sfruttamento patriarcale”. Fondamentale in tal senso la scelta della location: “Volevamo qualcosa che fosse nel golfo del Messico, abbiamo guidato per tutta la costa e quando siamo arrivati a Texas City abbiamo subito capito di avere trovato la nostra location. Racchiude in sé tutte le città americane. La chiamano ‘la città che non può morire’ perché ha subito tanti incredibili disastri. Era la città ideale per diventare il nuovo personaggio del film. Abbiamo girato in location reali, mischiando attori professionisti a debuttanti trovati direttamente in loco”.

Stella di questo cast misto di professionisti e non è Simon Rex, conosciuto principalmente per il suo ruolo nei film di Scary Movie, che porta nel film il suo portentoso talento comico. “Sul set avevamo molta libertà di improvvisare rispetto alla sceneggiatura e credo che sia una cosa molto rara. È lì che accade la magia. Ho chiesto a molte persone locali cosa avrebbero fatto in una specifica situazione, che parole avrebbero usato e per me è stato molto divertente recitare in questo modo e imparare lo slang del luogo”.

Il suo Mikey Saber è “un piacevole stronzo, qualcuno per cui vuoi tifare, ma che al tempo stesso deve essere irredimibile”, un personaggio con un ego di dimensioni inferiori soltanto all’attributo che lo ha reso tanto popolare nel mondo del porno. Ritrovato l’equilibrio familiare con la moglie, infatti, Mikey decide di mandare tutto all’aria innamorandosi e seducendo Strawberry, la 17enne commessa di un negozio di ciambelle. Inizia così un triangolo amoroso interamente incentrato sui bisogni sessuali e sulle fantasie sconclusionate del protagonista, che vuole trasformare la sua nuova amante in una diva dei film per adulti.

“Tutte le scene di sesso erano scritte – rivela il regista – sapevamo in cosa ci stavamo cacciando, era sperimentale e difficile. Gli attori mettevano molta comicità nelle loro scene di sesso (circa l’80% dei dialoghi del film sono improvvisati), ma a me servivano solo pochi secondi. Ho decine di minuti di scene di sesso divertentissime che ho dovuto tagliare al montaggio”. Non molto diverso il punto di vista di Rex: È sempre difficile girare scene di sesso, sei vulnerabile e nudo davanti a un gruppo di persone. Ma sul set abbiamo trovato un’ottima sintonia molto in fretta, le abbiamo girate fin dai primi giorni di riprese e ci siamo subito detti ‘Ora ci conosciamo davvero bene!”.

Insomma, tutti gli elementi che emergono dalla visione e dalle dichiarazioni dei suoi protagonisti, confermano quanto Red Rocket sia un gioiello raro. Una perfetta fusione di elementi comici e analisi sociale, di recitazione brillante e lucida visione autoriale, di cui sentiremo parlare a lungo anche al di fuori della bolla dorata della Croisette.

Carlo D'Acquisto
15 Luglio 2021

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