Giorno terribile per il cinema francese: addio a Sassard e Stévenin

A distanza di poco tempo arrivano le notizie della morte degli attori Jacqueline Sassard e Jean-François Stévenin (q


Giorno terribile per il cinema francese. A distanza di poco tempo arrivano le notizie della morte degli attori Jacqueline Sassard e Jean-François Stévenin (quest’ultimo anche regista). E’ stata la famiglia ad annunciare al ‘Corriere del Ticino’ la scomparsa di Sassard. Nata a Nizza il 13 marzo 1940, è venuta a mancare a Lugano, dove si era ritirata a vita privata.

Lontana dal grande schermo dal 1969, è stata una delle attrici più rappresentative del cinema italiano tra gli anni Cinquanta e Sessanta, quando, all’età di 17 anni, fu lanciata dal film Guendalina, diretto nel 1957 da Alberto Lattuada, in cui era un’adolescente alle prese con i primi turbamenti amorosi. Un anno dopo Sassard fu la protagonista della commedia Nata di marzo di Antonio Pietrangeli. Seguirono, nel 1959, Tutti innamorati di Giuseppe Orlandini, Il magistrato di Luigi Zampa, Ferdinando I° re di Napoli di Gianni Franciolini e soprattutto Estate violenta di Valerio Zurlini (già sceneggiatore di Guendalina). La sua breve carriera ebbe un rapido declino a partire dagli anni Sessanta. Partecipò a film come Arrivano i titani di Duccio Tessari (1962), Sandokan, la tigre di Mompracem di Umberto Lenzi (1963), Le voci bianche di Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa (1964) ma anche a Le stagioni del nostro amore di Florestano Vancini (1966), a L’incidente di Joseph Losey (1967), a Les biches – Le cerbiatte di Claude Chabrol (1968).

L’attore francese Jean-François Stévenin, che ha iniziato la sua carriera con i grandi della Nouvelle Vague prima di diventare una popolare ‘spalla’ e poi un regista di culto in soli tre film, è morto all’età di 77 anni in un ospedale a Neuilly; lo ha detto suo figlio Sagamore, anche lui attore, all’Afp. Regista di Passe montagne, Doubles Messieurs e Mischka, Stévenin ha recitato in film eclettici come Pocket monè di François Truffaut, Une chambre en ville di Jacques Demy e Le pacte des loups di Christophe Gans. Nato nel Giura nel 1944, nel 1968 diventa assistente di Alain Cavalier sul set di La Chamade. Negli anni ’80 ha girato sotto la direzione di Jean-Luc Godard (Passion), poi anche con Patrice Leconte. Il suo lavoro di regista gli è valso un premio onorario Jean-Vigo nel 2018 che gli è stato assegnato da Agnès Varda. Il suo ultimo film, Illusioni perdute di Xavier Giannoli , adattato da Balzac, sarà presentato alla Mostra del Cinema di Venezia

Ang
28 Luglio 2021

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