Vescovo di Ventimiglia contro il film sull'aborto
VENEZIA - La vittoria alla Mostra del cinema del film francese L'événement fa scendere in campo un vescovo,
monsignor Antonio Suetta, arcivescovo di Ventimiglia-Sanremo, tra le
voci più battagliere nella Chiesa. "Purtroppo - osserva all'Adnkronos
il vescovo Suetta nel suo j'accuse - questi avvenimenti di carattere
internazionale ormai sono dominati dalla logica del politicamente
corretto e del pensiero unico".
Il presule ritiene che sarebbe stato "più logico che si presentassero
delle opere in grado di mettere in risalto la molteplicità degli
aspetti e la molteplicità di soluzioni perché non si può fare il
ragionamento 'prima non c'era la legge', ' ora c'è'. Prima non c'era
la legge, ora c'è una legge ingiusta, rimane aperta terza via quella
di una legge giusta".
Il vescovo Suetta non mostra stupore per la vittoria del film che
tratta il tema dell'aborto: "Mi avrebbe stupito la proiezione o la
vittoria di un film di segno contrario che mettesse in evidenza il
dramma dell'aborto ma sarebbe chiedere troppo di fronte ad una
situazione dilagante in cui tutti come pecoroni devono dire la stessa
cosa. Mi dispiace perché è segno deteriore di civiltà. Sono
consapevole ma felice di essere controcorrente: non sono scoraggiato
né depresso perché sono sicuro che ci sono più persone di quel che si
pensa che ragionano bene e sono sicuro che una società che uccide i
bambini - come diceva madre Teresa - non può che essere votata al
fallimento. Penso che determinati riscontri stanno arrivando in
termini di decadimento, il che mi fa pensare che ricondurranno le
persone a riconsiderare tante cose. Persone sagge di buona volontà con
una intelligenza libera e che non inseguono le mode del momento
sapranno riportare il nostro mondo ad una visione più corretta su temi
fondamentali per la vita". Contro il film di Audrey Diwan si è scagliato anche Mario
Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia,