Giovanni Boldini e Giuseppe De Nittis precursori del cinema

Al Musée d’Orsay di Parigi è visitabile fino al 16 gennaio 2022 una spettacolare mostra multimediale intitolata Finalmente il cinema! Arti, immagini e spettacoli in Francia (1833-1907)


PARIGI – Al Musée d’Orsay di Parigi è visitabile fino al 16 gennaio 2022 una spettacolare mostra multimediale intitolata Finalmente il cinema! Arti, immagini e spettacoli in Francia (1833-1907). Il curatore è Dominique Païni, l’ex direttore della Cinémathèque Française che aveva allestito anni fa a Palazzo dei Diamanti a Ferrara due debordanti esposizioni dedicate rispettivamente a Michelangelo Antonioni e a Giovanni Boldini. Il suo curriculum annovera inoltre due formidabili mostre al Centre Georges Pompidou di Parigi, una dedicata ad Alfred Hitchcock e una a Jean-Luc Godard. Tramite il labirintico percorso al semibuio di ‘Finalmente il cinema!’, Païni e i suoi numerosi collaboratori internazionali intendono dimostrare, prove dettagliate alla mano, come il cinema fosse stato preannunciato e sognato per buona parte dell’Ottocento nella Ville Lumière.

Pittori, scultori, fotografi, architetti, grafici, inventori visionari hanno lasciato tracce “cinematografiche” già decenni prima che i fratelli Lumière girassero ai cancelli delle proprie officine di Lione il primo film in assoluto. Tra i maggiori artisti stranieri attratti a Parigi dal tourbillon creativo dell’epoca, il ferrarese Giovanni Boldini e il barlettano Giovanni De Nittis. “I loro quadri sono impregnati dallo stupore provato di fronte alle conquiste dell’ingegneria e alle magnificenze dell’architettura”, scrive Barbara Guidi nel catalogo. Boldini ha studiato in particolare la cronofotografia di Eadweard Muybridge. De Nittis, nel suo atelier di pittore tradizionale, ha utilizzato alcune tecniche apprese dai mascherini degli apparecchi fotografici. “Analogamente agli impressionisti francesi, la poetica di Boldini e De Nittis fu sensibile alla nuova cultura di massa del divertimento e del consumismo”, scrive sempre Barbara Guidi.

Personaggi in perpetuo movimento, sia fisico che psicologico, edifici e torri in costruzione accelerata, piazze e avenue brulicanti di vita immortalati dai loro quadri, al Museo d’Orsay vengono appesi alle pareti faccia a faccia rispetto alle meraviglie degli spettacoli di lanterne magiche e ai primi esperimenti per grande schermo di Lumière, Méliès, Émile Cohl e altri pionieri della Settima Arte.

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Lorenzo Codelli
17 Ottobre 2021

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