Susanna Tamaro ‘Inedita’ e sincera

La scrittrice Susanna Tamaro racconta la genesi di Inedita, il documentario diretto da Katia Bernardi, prodotto e distribuito da GA&A Productions, presentato in anteprima nella sezione Riflessi


“Non è stata una decisione razionale quella che mi ha spinto a togliermi una maschera che portavo da trent’anni per rivelare che soffro della sindrome di Asperger. Queste cose accadono in modo casuale, anche se poi tanto casuali non sono. Ho incontrato Katia Bernardi al David di Donatello. Lei è trentina e ci siamo trovate in montagna. Avendo studiato cinema al Centro sperimentale, avevo sempre il rimpianto di non aver continuato e così, insieme, abbiamo deciso di far un film”.

Con queste parole la scrittrice Susanna Tamaro racconta la genesi di Inedita, il documentario diretto da Katia Bernardi, prodotto e distribuito da GA&A Productions, in collaborazione con Rai Cultura e con Trentino Film Commission, con il sostegno di Fondazione Luca e Katia Tomassini e Montura. Presentato in anteprima nella sezione Riflessi della Festa del Cinema di Roma, è un film semplice, sincero, allegro che ci porta dentro la dimensione intima dell’autrice del bestseller internazionale Va’ dove ti porta il cuore e di una trentina di libri. Con testimonianze dell’amica di una vita, la sceneggiatrice Roberta Mazzoni, del fratello Lorenzo Tamaro, dell’agente letteraria Vicki Satlow e dello scrittore Marko Sosic, che la riporta a Trieste, alla parentela con Italo Svevo, alla scoperta della vocazione letteraria inizialmente contrastata dalle case editrici. Nel percorso vengono sfatati tanti luoghi comuni su Susanna, considerata da molti come una persona antipatica e respingente. “Ci sono voluti tre anni di lavoro – rivela Katia Bernardi – per costruire il film perché volevo essere delicata e rispettosa della sua sfera privata. I tempi lenti sono serviti a instaurare un rapporto di fiducia e di amicizia. Abbiamo tante cose in comune, io abito al limitar del bosco, lei in campagna, entrambe siamo appassionate di insetti”.

Il film è anche una risposta ai tanti detrattori: “Ho subìto una campagna stampa di odio per anni, da parte di tutti, destra e sinistra, cattolici e buddisti. Questa denigrazione ossessiva ha lasciato un’immagine pessima di me in Italia. Ci sono addirittura persone che mi insultano per strada. Ho deciso dal 2019 di ritirarmi dalla vita pubblica perché non ce la faccio fisicamente e mentalmente a sostenerla, ma continuo a scrivere e questo film è un modo per offrire alle persone la verità su di me”. Ma perché tanto odio? “Come Lucio Battisti sono stata attaccata perché sono una persona innocente, senza malizia”, dice. 

Per la produttrice Laura Romano, “questo è un film sulla libertà, la diversità, l’accettazione di tutto quello che siamo e che possiamo essere. Susanna è una persona non etichettabile che ha attraversato la sua vita con grande libertà”. Tamaro pratica le arti marziali e le consiglia alle donne per l’autodifesa. “Contro il femminicidio c’è bisogno di un’opera di educazione, le donne si fidano troppo, impariamo a difenderci in tutti i sensi”. Katia Bernardi spiega di aver girato il film dal punto di vista di Susanna. “Ho utilizzato il macro, per riprendere immagini di dettagli, perché lei parte sempre dal piccolo e ho cercato di usare il suo sguardo sul mondo. Fino all’esperimento pop sull’identità sessuale con i travestimenti. Spesso è stata scambiata per un ragazzo e addirittura sbattuta fuori dal bagno delle donne. La sua androginia l’ha resa difficile da catalogare. Susanna ama il travestimento e ha tanti costumi, da cowboy, da motociclista…”. Aggiunge Tamaro: “Ho sofferto fin dall’infanzia per l’Asperger e la disforia di genere suscitando incomprensioni spaventose. Capivo che era una cosa neurologica ma non riuscivo ad avere una diagnosi precisa che è arrivata solo di recente. Io avrei il carattere aperto di Gianni Morandi, ma il mio sistema nervoso non mi permette di fare una vita normale. Sono goffa, socialmente inadeguata, come Peter Seller in Hollywood Party. E allora meglio stare a casa con le api”. Inedita ci racconta così una donna davvero fuori dagli schemi, piena di passioni, capace di slanci e pose buffe, cintura nera di arti marziali, entomologa, collezionista di biciclette, sciatrice, canoista, pittrice, tiratrice al poligono, agricoltrice ed apicultrice. Scrittrice. 

Cristiana Paternò
19 Ottobre 2021

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