Mi fanno male i capelli: l’omaggio di Roberta Torre

Si intitola Mi fanno male i capelli il progetto a cui Roberta Torre sta lavorando da alcuni anni e che prende spunto dalla celebre battuta di Deserto rosso


Si intitola Mi fanno male i capelli il progetto a cui Roberta Torre sta lavorando da alcuni anni e che prende spunto, per il titolo, dalla celebre battuta di Deserto rosso.

Raggiungiamo la regista al telefono per commentare con lei la notizia della morte di Monica Vitti. “Mi ha sempre colpito il suo rapporto con la memoria e con i ricordi, un rapporto complesso da cui prende le mosse anche questo progetto, che non è su di lei ma su un mondo fatto di ricordi, in cui c’entra la perdita della memoria e il recupero della memoria attraverso i personaggi dei suoi film. Monica Vitti, come attrice e icona, mi ha suggerito il personaggio di Monica, una donna che viene colta in un momento particolare della sua vita, che ritrova se stessa attraverso i personaggi straordinari interpretati appunto da Vitti”.

Alla base del film, sul set in primavera, c’è proprio la lettura dell’autobiografia dell’attrice. “Lì si vede il rapporto straordinario che aveva con la memoria. Tra l’altro racconta di aver sempre avuto il desiderio di dimenticare, prevedendo quasi misteriosamente la sua malattia. Ed è come se avesse trasferito questo suo desiderio in tutti i suoi personaggi, perché ogni volta era una donna completamente nuova”.

Oggi siamo tutti colpiti dalla sua morte e ci rendiamo conto che è immortale. “È sempre stata immortale, la morte fisica è un dolore, ma lei ha avuto la potenza di essere immortale già in vita e ora ancor di più. Un uomo le è stato accanto sempre negli ultimi anni e sarà così anche nel film, prodotto da Donatella Palermo. C’è un uomo accanto al personaggio di Monica. Lei è una donna che entra nello schermo un po’ come accade in La rosa purpurea del Cairo: si identifica nei vari personaggi femminili della Vitti. Il suo percorso è quello dell’l’identificazione di una donna in seguito a una fascinazione molto forte”.

 

Cristiana Paternò
02 Febbraio 2022

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