‘Una femmina’ vietato ai minori di 14 anni

Una femmina di Francesco Costabile, liberamente ispirato al libro inchiesta di Lirio Abbate Fimmine ribelli. Come le donne salveranno il paese dalla 'ndrangheta, vietato ai minori di 14 anni


Una femmina (leggi l’articolo) di Francesco Costabile, liberamente ispirato al libro inchiesta di Lirio Abbate Fimmine ribelli. Come le donne salveranno il paese dalla ‘ndrangheta, nelle sale italiane dal 17 febbraio con Medusa, viene classificato come vietato ai minori di 14 anni dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo.

Il regista Francesco Costabile commenta così questa decisione: “Con rammarico e dispiacere apprendo che la commissione per la classificazione delle opere cinematografiche ha ritenuto che il nostro film non fosse idoneo ai minori di 14 anni. L’abolizione della censura nel nostro Paese dovrebbe restituire alle famiglie il diritto costituzionale di poter scegliere quali contenuti e come accompagnare i propri figli alla visione di determinati film. Soprattutto se si tratta, come nel caso di Una femmina, di un film che denuncia la mafia e la violenza sulle donne. È immorale limitare la circolazione di determinati messaggi. L’arte deve liberarsi definitivamente da limitazioni di questo tipo, è un atto dovuto per la crescita morale del nostro Paese e dei nostri cittadini”.

Lirio Abbate, autore del libro e collaboratore alla sceneggiatura, aggiunge: “Questo è un film che ha come protagonisti gli adolescenti. Ragazze e ragazzi che devono emanciparsi dal pesante dominio di famiglie della ‘ndrangheta. Vietare la visione ai minori di 14 anni significa impedire di raggiungere quella parte di spettatori che avrebbero più bisogno di un aiuto per comprendere in quali situazioni si trovano, e ad altri fornire strumenti per ribellarsi. Ciò avviene proprio nel momento in cui nelle scuole si parla di mafia cercando di far nascere una nuova consapevolezza contro la ‘ndrangheta. Tutto questo appare come un sinistro monito, tanto più grave perché arriva dal ministero della Cultura: basta parlare di mafia”. 

Cr. P.
16 Febbraio 2022

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