Addio a William Hurt, attore dalle mille vite

Premio Oscar per Il bacio della donna ragno nel 1986 per la toccante interpretazione di un dissidente omosessuale in un carcere dell'America Latina


Premio Oscar per Il bacio della donna ragno nel 1986 per la toccante interpretazione di un dissidente omosessuale in un carcere dell’America Latina, ancora candidato alla statuetta nel 1987 per Figli di un dio minore di Randa Haines, nel 1988 per Dentro la notizia di James L. Brooks e nel 2006 per A History of Violence di David Cronenberg. William Hurt, attore versatile e carismatico, dalle molte vite in scena, sex symbol dotato di intelligenza e di una fisicità notevole, è morto all’età di 71 anni. Nato a Washington nel 1950, aveva avuto un’infanzia segnata dal divorzio dei genitori, un’adolescenza toccata dalla prematura morte della madre, una vita matrimoniale turbolenta, anche per motivi di abusi di stupefacenti, ma una carriera baciata dal successo fin dalla prima interpretazione in Stati di allucinazione del 1980. In lui il regista Ken Russell colse l’espressione profonda dei grandi occhi azzurri, la dicotomia tra la recitazione naturale e il dolore interiore.

Lawrence Kasdan lo sceglie come protagonista del noir Brivido caldo dal racconto di James C. Cain: giovane avvocato perde la testa Matty (Kathleen Turner), moglie di un ricco affarista da cui vorrebbe divorziare senza perderne la fortuna economica. Sul set attore e regista sviluppano un’intesa artistica che approderà in altri quattro lavori: Il grande freddo dell’83, Figli di un dio minore (1986), Turista per caso (1988) e T’amerò fino ad ammazzarti (1990). 

Un altro successo è il thriller Gorky Park di Michael Apted (1983). Cui segue il citato Il bacio della donna ragno di Hector Babenco (1985) dal claustrofobico romanzo di Manuel Puig. Negli anni ’90 William Hurt lavora con Woody Allen in Alice (1990) e con Wim Wenders in Fino alla fine del mondo del ’91, ancora Luis Puenzo (La peste), Chris Menges (Un padre in prestito) fino a Smoke di Wayne Wang del 1995 in cui incarna lo scrittore Paul Benjamin che racconta le storie del suo amico Auggie, gestore di una tabaccheria.

Nel 1996 William Hurt viene scelto da Franco Zeffirelli per uno dei suoi più ambiziosi progetti internazionali: è il disperato Signor Rochester di Jane Eyre dal romanzo di Charlotte Bronte. Tra le sue incursioni nel cinema autoriale troviamo Un divano a New York di Chantal Akerman e nel 2001 con Steven Spielberg per A.I. – Intelligenza artificiale. Seguiranno History of Violence di David Cronenberg (2005), The Good Shepherd di Robert De Niro (2006), Into the Wild di Sean Penn. Negli anni 2000 le interpretazioni si moltiplicano in modo un po’ caotico anche con ruoli minori: The Village di M. Night Shyamalan, L’incredibile Hulk di Louis Letterier, La contessa di Julie Delpy, Robin Hood di Ridley Scott, The Host di Andrew Niccol, Captain America: Civil War di Anthony e Joe Russo così come la serie degli Avengers, e nei recenti Black Widow o Era mio figlio in cui ha diviso il set con il veterano Peter Fonda.

Sul versante privato nel 1971 aveva sposato l’attrice Mary Beth Hurt, da cui divorziò nel 1982, un anno dopo aver instaurato una relazione con la sceneggiatrice Sandra Jennings, da cui ebbe un figlio, Devon; la loro relazione finì nel 1984. In coppia con Marlee Matlin, sua partner in Figli di un dio minore, dal 1989 al 1993 fu sposato con Heidi Henderson, che gli diede due figli: Samuel (1989) e Willie (1991). Nel 1994 ebbe un’altra figlia, Jeannie, dall’attrice Sandrine Bonnaire, conosciuta due anni prima sul set de La peste

Cr. P.
14 Marzo 2022

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