Marco Bellocchio riceve il premio d’onore a Nyon

Il grande regista italiano Bellocchio ha ricevuto il Visions du Réel Honorary Award, la più alta onorificenza del festival, prima dell’anteprima svizzera del suo ultimo documentario, Marx può aspettar


Il regista, sceneggiatore e produttore Marco Bellocchio (leggi la nostra intervista) ha ricevuto il Visions du Réel Honorary Award, la più alta onorificenza del festival, prima dell’anteprima svizzera del suo ultimo documentario, Marx può aspettare. A farne l’elogio sono stati la direttrice artistica Emilie Bujès, la vicedirettrice della Cinémathèque Suisse Chicca Bergonzi e l’ex direttore della Mostra del Cinema di Venezia e del Festival di Locarno Marco Müller, intervenuto in un videomessaggio da Shanghai, dove è confinato.

Oggi, 12 aprile, Marco Bellocchio tornerà protagonista concedendo una speciale Masterclass pubblica che verrà diffusa anche via streaming. Inoltre, fino alla fine del festival prevista per il 17 aprile, si terrà una selezionata retrospettiva in omaggio al maestro.

“Marco Bellocchio esercita un’impressionante libertà e modernità per unire registri di immagini e generi, – ha spiegato Emilie Bujès, Direttrice Artistica di Visions du Réel – muovendosi tra finzione e documentario, tra intimo e collettivo, in un cinema decisamente politico. Siamo estremamente felici e lieti di rendere omaggio a un indiscusso maestro del cinema contemporaneo, nonché a un corpus di opere che, sin dai primi film, ha dimostrato una modernità abbagliante, ed è minaccioso, sovversivo e audace, formidabile eclettico”.  

“Marco, hai già ricevuto tanti premi, ma quello di Visions du Réel ha un’importanza particolare, perché riconosce il precario equilibrio tra finzione e documentario che è caratteristico del tuo lavoro e che è iniziato con I pugni in tasca. – ha dichiarato Marco Müller – “Penso a cosa hanno fatto della realtà i tuoi film di finzione – Buongiorno, notte, Vincere e Il traditore. Penso a cosa hanno realizzato i tuoi documentari in termini di finzione – un film che mi sta a cuore da molto tempo, Vacanze in Val Trebbia, la prima parte della tua autobiografia ‘documentaria’, dove anche i sogni entrano nell’ambito della mise en scène. Sei stato il padre fondatore di questa prima e unica stagione del ‘nuovo cinema italiano’, in cui avevi già definito il tuo modo non fittizio di fare, mescolare narrativa e documentario creativo e di farne il banco di prova della tua pratica e di cercare la poesia che ha caratterizzato la tua versione di questo ‘altro cinema’. Congratulazioni, Maestro”.

Chicca Bergonzi, vicedirettrice della Cinémathèque Suisse, ha spiegato: “Marx può aspettare, la famiglia, la tua famiglia, la tua storia, ancora e ancora, senza filtri o dimensione narrativa fittizia questa volta. Bobbio, la Val Trebbia, le nostre radici comuni: scoprirla l’estate scorsa in Cannes, ancora un pugno, ma con tanta tenerezza e amore Nei volti, nei gesti, nelle parole, nelle inflessioni dei tuoi parenti ho ritrovato quelli della famiglia di mio padre, ho rivisto la mia infanzia, ho pianto per quelli anche quelli che non ci sono più”.

C.DA
12 Aprile 2022

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