Veltroni racconta Pio La Torre

Walter Veltroni è a Palermo per le riprese del docufilm Ora tocca a noi - Storia di Pio La Torre, a quarant'anni dall'assassinio dello storico dirigente del Pci, avvenuto il 30 aprile 1982


“Ho vissuto la grandezza di Pio La Torre, il segno che ha lasciato in Sicilia e nel Paese è profondo. Noi lo racconteremo attraverso tutta la sua vita. Non voglio fare un santino di Pio, voglio raccontare la storia di un bambino, figlio di braccianti che decide di studiare e di combattere. E voglio raccontare anche la storia di Rosario Di Salvo, il compagno di lotte di Pio, che lo accompagnava e ne garantiva la sicurezza e che perse la vita quel giorno con lui”.

Così Walter Veltroni, incontrando la stampa a Palermo durante le riprese del docufilm Ora tocca a noi – Storia di Pio La Torre, a quarant’anni dall’assassinio dello storico dirigente del Pci, il 30 aprile 1982. Una coproduzione Minerva Pictures Group, Rai Documentari e Luce Cinecittà, scritto e diretto da Walter Veltroni, con la collaborazione di Monica Zapelli.

“All’inizio ci sarà una parte di finzione, raccontando Pio da bambino fino a quando fu rinchiuso nel carcere dell’Ucciardone, dove rimase un anno e lì apprese della nascita del suo primo figlio – ha detto Veltroni, con a fianco Franco La Torre – Nella vita di Pio c’è un filo di coerenza: dalla scelta di studiare, alla scelta di combattere la mafia. L’approvazione della legge che ha introdotto elementi rivoluzionari della confisca dei beni e l’introduzione del reato di associazione di stampo mafioso hanno cambiato i paradigmi della lotta alla mafia in maniera moderna e cogente”.

“Mio padre, figlio di braccianti, ha cambiato il suo destino – ha detto Franco La Torre – E partendo da questo ha creduto fino in fondo che chiunque con la determinazione potesse farlo e anche la Sicilia con l’impegno e la lotta avrebbe potuto affrancarsi dalla mafia”.

“Ora tocca a noi” era la frase che Pio La Torre pronunciò rivolgendosi ad Emanuele Macaluso, altro storico dirigente del Pci, pochi giorni prima di essere ucciso. “E’ una citazione ma anche una sollecitazione all’impegno civile, a non considerare la mafia che spara di meno rispetto ad allora, a leggere le interrelazioni tra mafia, potere politico, pezzi dello Stato e settori dell’imprenditoria – ha sottolineato Veltroni – Ora tocca a noi è il ricordo di una consapevolezza di uomo che sapeva di potere rischiare la propria vita e un invito a non smettere”.

Ricostruzioni, materiale d’archivio e interviste originali costruiscono un racconto unico e compatto, con lo stile e la forte carica emozionale del cinema civile. Il racconto parte proprio dall’annuncio del brutale omicidio di Pio La Torre alternando, nel linguaggio del documentario, il ricco materiale d’archivio, testimonianze, riprese nei luoghi della storia e nuove interviste. Tra queste, le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del regista Giuseppe Tornatore e, naturalmente, del figlio Franco La Torre.

Dopo le riprese a Palermo, ci sarà una settimana a Roma. L’uscita del docufilm è prevista tra settembre e ottobre, in apertura di un ciclo di documentari della Rai.

Veltroni firma con questo progetto il suo sesto documentario.

Cr. P.
22 Aprile 2022

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