Milano mette il Cinema al Centro

Cineteca Milano e Il Regno del Cinema della famiglia Quilleri uniscono le proprie competenze e obiettivi per dar vita a un nuovo modello di gestione e offerta cinematografica a partire dal Cinema Arle


Cineteca Milano e   della famiglia Quilleri uniscono le proprie competenze e obiettivi per dar vita a un nuovo modello di gestione e offerta cinematografica a partire dal Cinema Arlecchino di Milano. Un progetto in cui cultura e impresa si incontrano per un nuovo sodalizio – tra un Archivio Storico del Film e una delle più importanti realtà di esercizio cinematografiche lombarde – e per riportare il Cinema al Centro, in controtendenza rispetto alla narrazione dei quartieri cittadini spopolati dai cinema: è stato proprio il centro di Milano il primo quartiere a vedere il susseguirsi di chiusure delle sale cinematografiche.   

Il periodo di inattività imposto dal lockdown ha messo a dura prova l’intera industria cinematografica (dalle sale, alle produzioni, alle distribuzioni), l’affezione del pubblico, le abitudini culturali, l’idea di tempo libero. L’innovazione tecnologica con la pandemia sembra aver compiuto un salto di specie, lasciandosi di colpo il cinema, nella sua accezione più tradizionale, alle spalle. In Italia, a inizio 2022, molte sale hanno definitivamente cessato la propria attività aggiungendosi alla prima ondata di chiusure delle sale nei centri storici cittadini avvenuta nel corso degli anni Novanta.  Le sale cinematografiche e i film sembrano aver preso strade diverse, indebolendo di fatto l’offerta territoriale e capillare di cinema, inteso nella sua accezione storica.

Il progetto Cinema al Centro vede il Cinema Arlecchino come luogo di rinascita e sperimentazione per ricongiungere nella nostra contemporaneità queste due anime del cinema. Il Cinema Arlecchino nasce nel 1948 – a solo un anno di distanza dalla nascita della Cineteca di Milano nel 1947, la prima a nascere in Italia – e si distingue dalle altre sale contemporanee per la raffinatezza degli arredi e la presenza delle opere d’arte firmate da Lucio Fontana e Piero Fornasetti. Il nome attribuito al cinema è un omaggio allo spettacolo teatrale Arlecchino servitore di due padroni che Giorgio Strehler aveva portato in scena a Milano al Piccolo Teatro l’anno precedente e che ben presto divenne per la città simbolo di libertà e un successo planetario. Con questo progetto si intende rivalorizzare la raffinatezza del luogo e la vitalità.

C.DA
02 Maggio 2022

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