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Dall’8 luglio al 4 settembre 2022, il Palazzo delle Esposizioni di Roma presenta la prima personale in Italia del fotografo tedesco Ruediger Glatz, Reflecting Pasolini: più di 60 immagini in bianco nero dedicate al grande intellettuale italiano, nella ricorrenza del centenario dalla nascita. Curata da Alessio de’Navasques, la mostra è promossa da Roma Culture e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo, nell’ambito del programma PPP100 - Roma Racconta Pasolini promosso da Roma Capitale Assessorato alla Cultura con il coordinamento del Dipartimento Attività Culturali.

Con una visione clinica, quasi documentale, eppure attraversata da un profondo lirismo, Glatz ha compiuto un vero e proprio percorso di avvicinamento a Pier Paolo Pasolini, incontrandolo in un processo di riflessione e rifrazione che si rispecchia e attraversa oggetti, situazioni e memorie.  Quella “qualità magica” e imprevista della fotografia, che Walter Benjamin ha definito come una “scintilla minima di caso”, lo ha guidato nel documentare la performance Embodying Pasolini, ideata e interpretata dall’attrice e performer Tilda Swinton e dal curatore e storico della moda Olivier Saillard e presentata nel giugno 2021 negli spazi del Mattatoio di Roma.

In mostra, un ciclo di immagini inedite ripercorre l’esperienza performativa: il pathos dell’azione, il volto enigmatico della Swinton, sono il dispositivo riflettente, quasi il punctum, che ha sollecitato la creatività del fotografo, innescando un processo di conoscenza dell'opera di Pasolini nella riflessione e nella rifrazione di questa azione. Da qui il titolo della mostra Reflecting Pasolini e l'idea del progetto, che si completa con le immagini dei luoghi, quelli che Ruediger Glatz ha incontrato attraversando l'Italia alla ricerca dell’immaginario di Pier Paolo Pasolini. Il ciclo di fotografie denominato On PPP è il racconto di questo viaggio geografico ed emotivo, che si dipana come un percorso che si muove tra passato e presente, registrando con sensibilità cambiamenti e magiche persistenze, ritrovando nei luoghi, negli oggetti, in certe particolari vedute, nei dettagli, quella stessa qualità dirompente così caratteristica del poeta.

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