Alba Rohrwacher e la ‘Marcia su Roma’ di Cousins

L'attrice nel ruolo di una donna della classe operaia durante il fascismo nel documentario che ha aperto le Giornate degli autori a Venezia 79


VENEZIA – Apre le Giornate degli Autori il documentario di Mark Cousins Marcia su Roma, come Evento Speciale Fuori Concorso. Un film che farà certamente discutere anche in occasione dell’uscita con I Wonder Pictures a ridosso del centenario dell’azione fascista che avvenne il 27 ottobre 1922 e che diede avvio al Ventennio nero.

Con lo stile inconfondibile del cineasta irlandese-scozzese, che ama decostruire e spiegare immagini di repertorio, pezzi di storia del cinema e di Storia tout court, il film assume come testo da smontare e rimontare A Noi di Umberto Paradisi, film di propaganda e di consacrazione della marcia, realizzato nel 1923 come documento ufficiale del Partito Fascista sulle giornate che portarono Benito Mussolini al potere. Ma ne svela i retroscena e le mistificazioni, dalla moltiplicazione della folla alla distorsione dei punti di vista all’uso di immagini di giorni precedenti o successivi – per esempio scompare la pioggia, quella pioggia che bagna il volto del duce nella locandina. “Quel racconto – dice il regista – è pieno di fake news e inganni”. E’ il lavoro della propaganda e il cinema è “l’arma più forte”. 

La scelta di presentare il film adesso è legata naturalmente al centenario della Marcia su Roma, ma anche alle atmosfere politiche del presente. Cousins utilizza, per esempio, una dichiarazione “fascista” di Trump per mettere in evidenza il nesso tra le idee di Benito Mussolini e le nuove destre mondiali. Alle immagini di archivio nel film si accompagna la voce narrante dello regista e la presenza di Alba Rohrwacher nel ruolo di Anna, una giovane madre della classe operaia dapprima ferma sostenitrice del regime quindi disillusa. “In un film così – afferma Cousins – c’era il pericolo di non avere un primo piano. Ci voleva qualcuno che ci guardasse dritto negli occhi. Alba non l’avevo mai incontrata ma la ammiro e conosco sua sorella Alice, così ho scritto a lei per chiedere se Alba volesse leggere lo script e dopo mezz’ora mi ha risposto. Il suo personaggio è basato su varie ricerche e su alcuni libri che parlano delle donne durante il fascismo”.

E’ importante il contributo al film degli italiani Tony Saccucci e Tommaso Renzoni, cosceneggiatori e coautori. In particolare Saccucci spiega le linee storiografiche e sottolinea il ruolo della massoneria nell’avvento e nel consolidamento del regime fascista, forse la principale rivelazione del documentario. “Dalla visione di A noi – spiega – e dai nostri studi si è aperto il vaso di Pandora ed è emerso sempre più chiaramente il ruolo della massoneria di Piazza del Gesù e del Gran Maestro Raoul Palermi. Le fonti sono nell’Archivio di Stato e anche in una tesi di dottorato, ma già Renzo De Felice, massimo storico del fascismo, aveva sollevato la questione negli anni ’60. Palermi probabilmente sta in alcuni fotogrammi di A noi, ma dobbiamo continuare la ricerca”. 

Cousins interviene sul tema della cancel culture. “Non credo che qualcosa debba essere cancellato o eliminato né film né opere architettoniche o altro, magari vanno spostati in un museo e ben spiegati ma non distrutti”. E sull’influsso di Pasolini nella sua visione: “Ho visto una retrospettiva di Pasolini quando avevo 18 anni. I suoi film mi hanno colpito come nessun altro. Vengo dalla classe operaia irlandese dove non abbiamo un pensatore che unisca tutti i vari elementi, il marxismo, la poesia…  Pasolini è uno dei più grandi pensatori visivi del secolo scorso”.

Ora Cousins sta girando un film sulla creatività. “Dopo aver analizzato la distruzione, avevo bisogno di cambiare prospettiva. Non avevo mai pianto al montaggio in tanti anni di carriera, ma qui mi è accaduto perché i materiali che si vedono sono tremendi, mi sono sentito schiacciato. Mi ha risollevato Elvira Notari con le sue belle immagini in cui cerca l’individuo e non le categorie”.

Prodotto da Palomar in collaborazione con Il Saggiatore, che pubblicherà anche un libro correlato, e con il Centro Sperimentale di Cinematografia, Marcia su Roma avrà nei prossimi giorni anche una premiere americana.  

Cristiana Paternò
31 Agosto 2022

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