I treni e il cinema, un legame storico e indissolubile

Gian Luca Farinelli e Chiara Sbarigia, in apertura della Festa del Cinema e in occasione della mostra La memoria delle stazioni curata proprio dalla presidente di Cinecittà, hanno presentato Treni – A


La 17ma edizione della Festa del Cinema parte con un “arrivo” che ha l’incedere cadenzato e inarrestabile di una locomotiva a vapore, quella ritratta dai fratelli Lumière in uno dei loro più celebri film. In occasione della mostra La memoria delle stazioni, visitabile proprio all’Auditorium Parco della Musica, il presidente della Festa Gian Luca Farinelli e Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà e curatrice della mostra, hanno proposto un piccolo viaggio nella storia del cinema a tema treni e stazioni. Si intitolano Treni – Arrivi e Treni – Partenze i due cortometraggi di montaggio della durata di 30 minuti l’uno (la stessa delle proiezione dei Lumière) programmati in apertura e in chiusura della Festa del Cinema.

In occasione della prima proiezione, tenutasi oggi 13 ottobre alla Casa del Cinema, è la stessa Chiara Sbarigia a intervenire, raccontando la genesi del progetto: “Quando ho iniziato a parlare di questa mostra tutti mi dicevano: ma che c’entrano le stazioni con il cinema? Con Gian Luca ci siamo riproposti di fare qualcosa per renderlo chiaro. E abbiamo immaginato che potesse essere anche una partenza per la Festa del Cinema. Anche perché la stazione di Roma è un luogo dove sono passati molti personaggi cinematografici: Hitchcock, Mastroianni, Sophia Loren. Le stazioni sono state un grande stimolo di narrazioni. Sono luoghi di transito, di incontro e di saluto. Sul catalogo della mostra ci sono otto splendidi racconti, tra cui uno del due volte premio Strega Sandro Veronesi, che proprio oggi è protagonista alla Festa con l’adattamento del suo romanzo Il colibrì. Tutto torna, insomma”.

“Il cinema e le stazioni, più in generale la ferrovia, sono fratelli. – aggiunge Gian Luca Farinelli – Sono le due invenzioni che segnano l’inizio la fine dell’800, il secolo dell’industrializzazione e della meccanica. Alcuni autori sottolineano che la strada ferrata ricorda lo scorrere dei fotogrammi della pellicola, che il rumore della locomotiva richiama quello della macchina da presa. Sono due invenzioni del movimento, e non un caso che il più famoso film dei Lumière sia l’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat, proprio perché è la festa del movimento, la festa della trasformazione, di un secolo che guardava al futuro con grande speranza”.

Nei 30 minuti di Treni – Arrivi, abbiamo potuto rivivere in ordine cronologico alcune scene dirette dai più importanti registi della storia del cinema, da Antonioni a Leone, da Renoir a Scorsese, iniziando ovviamente da quella iconica diretta dai fratelli Lumière. Un treno così “realistico” che, leggenda vuole, provocò la fuga degli spettatori terrorizzati. Un episodio che viene citato dalla clip conclusiva della raccolta, tratta da Superfantozzi di Neri Parenti. Qui, un divertito Paolo Villaggio si rivolge al pubblico in fuga con un “ma è tutto finto! Non vedete che è tutto finto?”, prima di essere travolto da un treno che sfonda letteralmente la quarta (e la quinta) parete, con la forza immaginativa che solo il cinema e in grado di proporre.

La seconda raccolta, Treni – Partenze, sarà proiettato alla Casa del Cinema il 23 ottobre alle ore 14:30. Protagoniste, questa volta, saranno le scene di partenza del treno più iconiche della storia del cinema.

 

Carlo D'Acquisto
13 Ottobre 2022

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