Biennale e Sncci per la liberazione di Taraneh Alidoosti

La Biennale di Venezia chiede la liberazione dell'attrice Taraneh Alidoosti e dei numerosi dissidenti imprigionati dall'oppressivo regime iraniano, un comunicato del SNCCI esprime solidarietà


La Biennale di Venezia chiede la liberazione dell’attrice Taraneh Alidoosti e dei numerosi dissidenti imprigionati dall’oppressivo regime iraniano. “Il recente, immotivato arresto dell’attrice Taraneh Alidoosti, l’amata interprete del film Oscar Il cliente di Asghar Farahdi – scrive la Biennale in una nota – si aggiunge ora alle note repressioni violente e alle condanne a morte perpetrate in questi giorni dalle autorità in Iran per soffocare le pacifiche proteste pubbliche di tante giovani donne e uomini. La Biennale di Venezia, unendosi a un coro globale di istituzioni e personalità che chiedono lo stop immediato di ogni forma di repressione, la liberazione di Taraneh e quella di tutti i dissidenti immotivatamente arrestati, rinnova la sua ferma protesta contro un regime feroce e oppressivo, che soffoca nella violenza e nel sangue, e con mezzi sproporzionati rispetto a chi manifesta, le legittime richieste di libertà e diritti civili espresse da un popolo allo stremo, che combatte la propria simbolica battaglia a mani nude, semplicemente esprimendo il proprio dolore e la propria rabbia con pacifiche manifestazioni di piazza”. 

Anche il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani SNCCI si aggiunge a quanti in questi giorni nel mondo condannano la violenza repressiva e la violazione dei diritti umani e civili del regime iraniano. Chiede l’immediata scarcerazione dell’attrice Taraneh Alidoosti, ma anche di Fahimeh Karimi, l’allenatrice di pallavolo arrestata a Pakdasht, e di tutti i manifestanti incarcerati perché colpevoli solo di cercare una vita migliore.

“Il cinema iraniano è da tempo sotto attacco del regime degli ayatollah. Dopo Jafar Panahi e Mohammad Rasoulof, tocca ora all’attrice Taraneh Alidoosti, arrestata per un post sui social in cui aveva scritto: ‘Si chiamava Mohsen Shekari. Ogni organizzazione internazionale che sta guardando questo spargimento di sangue e non agisce è una vergogna per l’umanità’. Shekari è stato giustiziato il 9 dicembre dopo essere stato accusato da un tribunale iraniano di aver bloccato una strada a Teheran e aver attaccato un membro delle forze di sicurezza del Paese con un machete. Asghar Farhadi ha lanciato un appello alla comunità internazionale per liberare Taraneh Alidoosti. Davanti al carcere di Evin, si è riunito un gruppo di cineasti e attori, tra cui Rana Azadivar, Mitra Hajjar, Manijeh Hekmat, Reza Kianian, Mojtaba Mirtahmasb, per chiedere il rilascio dell’attrice”. Leggi il testo integrale

Cr. P.
22 Dicembre 2022

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