FantaOscar di CinecittàNews: la sfida per il miglior film d’animazione

Andiamo alla scoperta dei cinque film animati in nomination in questa edizione degli Academy Award, anche in vista della consegna delle formazioni del FantaOscar di Cinecittà News. Chi vincerà la tant


La categoria di Miglior film d’animazione degli Oscar ha spesso raccolto le antipatie di molti cinefili, perché storicamente dominata dalla titanica accoppiata composta da Disney e Pixar, che ha vinto ben 15 delle 21 statuette finora consegnate (il premio è nato nel 2002). Più di una volta, infatti, non sono mancate le polemiche, come è accaduto l’anno scorso con la sconfitta del sorprendete Flee – primo film della storia candidato come documentario, film d’animazione e film internazionale – a favore del non entusiasmante Encanto. Quest’anno, però, probabilmente la competizione sarà meno scontata del previsto, grazie a una selezione di film di altissima qualità e potenzialmente meritevoli di una statuetta. Qui di seguito analizzeremo i cinque film candidati per farci un’idea su chi potrebbe aggiudicarsi la vittoria finale, anche per chi ancora non avesse deciso come comporre la propria squadra del FantaOscar di CinecittàNews (leggi qui il regolamento del nostro fantasy game).

Il fatto che la sfida sia aperta, non significa che non ci sia un chiaro favorito: ovvero Pinocchio di Guillermo del Toro. Il film del regista messicano – già vincitore dell’Oscar per La forma dell’acqua – è il film d’animazione più premiato della stagione, essendosi aggiudicato riconoscimenti come i Golden Globe e i BAFTA. Grazie alla sua eccellente animazione in stop motion e la sua rivisitazione in chiave anti-fascista della fiaba di Collodi, questa nuova versione di Pinocchio ha convinto – anzi entusiasmato – praticamente tutti, anche se non sono mancate critiche dei più appassionati puristi, soprattutto nostrani (molti ricorderanno le parole al veleno del rapper Frankie hi-nrg). Insomma, Pinocchio di Guillermo del Toro ha tutte le carte in tavola per aggiudicarsi la statuetta, consegnando a Netflix il suo primo premio per il Miglior film d’animazione.

 

Il rivale più accanito al momento sembra essere l’acclamato Marcel the Shell, un felice ibrido tra film d’animazione in stop motion e live action che riporta in auge il genere del finto documentario (mockumentary). La storia della piccola conchiglia Marcel e del suo viaggio verso casa al fianco del regista/co-protagonista Dean è partita in sordina con un’anteprima al Telluride Film Festival 2021 per arrivare a commuovere, infine, il pubblico di tutto il mondo. Il film è originale, emozionante e, soprattutto, al 100% indipendente, che questo sia un pro o un contro nella sua corsa all’Oscar lo scopriremo presto. Finora Pinocchio di Guillermo del Toro lo ha battuto praticamente sempre, ma questa piccola perla potrebbe essere la sorpresa che in tanti si stanno augurando di ricevere.

 

Ecco il turno dell’elefante nella stanza, o meglio del panda rosso. Red è l’unico candidato Disney Pixar dell’anno (la scorsa stagione ne presentava addirittura tre) e già solo per questo meriterebbe di essere temuto anche dal più ambizioso film in stop motion. Aggiungiamo, però, che nonostante abbia parzialmente diviso la critica, il film diretto dalla regista cinese Domee Shi è probabilmente l’esempio meglio riuscito del nuovo filone di casa Pixar, quello più orientato a storie intime, esotiche e fortemente inclusive. Forse siamo lontani dal livello raggiunto da capolavori come Inside Out, Wall-E, Up o l’intera saga di Toy Story, ma di certo Red è un film che fa ottimamente il suo lavoro: diverte e appassiona, regalando alla generazione Z un personaggio in cui possono facilmente immedesimarsi – la tenerissima Mei – alle prese con la crisi puberale peggiore che si sia mai vista, così grave da assumere le sembianze di un gigantesco e goffo panda rosso.

 

Una delle più grandi sorprese animate dell’anno è stato Il Gatto con gli stivali 2: L’ultimo desiderio, per quanto sia strano definire sorprendente il sequel di un successo commerciale, a sua volta spin-off di una serie cinematografica di culto come quello di Shrek. Il film targato Dreamworks rappresenta uno dei rari casi in cui un secondo capitolo è riuscito a fare un netto passo in avanti rispetto al precedente. Una comicità tipica del franchise, un’animazione all’avanguardia e la capacità di trattare tematiche forti come quella della morte – soprattutto visto il target di riferimento – hanno fatto apprezzare il film sia alla critica che al pubblico, ottenendo un incasso di ben 445 milioni di dollari. Il gatto con gli stivali 2, insomma, avrebbe le potenzialità per essere un serio candidato agli Oscar, se non fosse capitato in una stagione decisamente sopra la media.

 

“Last but non least”, come si suol dire. Ma non è questo il caso. Il mostro dei mari (The sea best) è il secondo film targato Netflix che citiamo oggi e, indubbiamente, lo è anche per importanza. Sia chiaro, non stiamo parlando di un film di scarsa qualità, tutt’altro, ma non è facile pensarlo premiato con una statuetta. Il mostro dei mari è un’avventura piratesca di stampo fantasy che sembra una fusione tra Moby Dick e Dragon Trainer. Ben animato e ben diretto da Chris Williams, regista premio Oscar per Big Hero 6, il film è uscito a luglio 2022 suscitando un discreto interesse del pubblico e una buona risposta generale, ma a mesi di distanza in pochi se ne ricordano. In casa Netflix dovrebbero essere già orgogliosi per questa meritata candidatura, che tiene fuori dalla lista ben due film sulla carta molto più quotati: il 61mo classico Disney Strange World e l’ultimo film Pixar Lightyear, un flop clamoroso soprattutto perché spin-off del franchise di Toy Story.

Carlo D'Acquisto
02 Marzo 2023

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