Pesaro Film Festival, le anticipazioni della 59ma edizione

La 59ma Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro si terrà dal 17 al 24 giugno 2023. Tra i suoi ospiti più attesi, il Premio Oscar Giuseppe Tornatore, Carlo Verdone e lo scenograf Ferretti


A poco più di un mese dalla 59ma Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, che si terrà dal 17 al 24 giugno, sono state svelate alcune anticipazioni sul programma.

Anche quest’anno il concorso della Mostra, diretta da Pedro Armocida,  sarà giudicato da tre giurie: una composta da soli studenti, un’altra professionale con personalità di rilievo internazionale e infine la giuria del nuovo Premio della Critica Italiana (SNCCI), composta da critici del Sindacato Nazionale Critici Italiani all’interno del protocollo firmato con l’Associazione Festival Italiani di Cinema (AFIC). 

In apertura dell’edizione 2023 era già stato annunciato il cult anni ’80 Flashdance, celebrato a 40 anni dal suo debutto nelle sale italiane. Torna l’evento speciale sul cinema italiano organizzato con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, dedicato quest’anno al Premio Oscar Giuseppe Tornatore, la cui filmografia sarà proiettata per intero. Tra gli eventi in onore del regista, la proiezione della versione restaurata di Nuovo Cinema Paradiso, in collaborazione con Cinecittà Spa, una tavola rotonda in sua presenza, una mostra fotografica e la nuova monografia a cura di Pedro Armocida e Emiliano Morreale, 85esimo volume della collana Nuovocinema di Marsilio.

La 59ma Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro omaggerà il cinema italiano più popolare in un ciclo di incontri con grandi autori e i loro film, presentati al Cinema in Piazza. Tra i protagonisti più attesi anche Dante Ferretti. Lo scenografo Premio Oscar accompagnerà la presentazione della sua autobiografia Immaginare Prima. Le mie due nascite, il cinema, gli Oscar, e la proiezione di Hugo Cabret, con cui conquistò la terza statuetta dell’Academy. Carlo Verdone presenterà Borotalco, cult già quarantenne, raccontando dettagli e curiosità della sua carriera. 

Ad aprire le danze delle anteprime mondiali ospitate dalla Mostra, il documentario dedicato a Dario Bellezza Bellezza, addio di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese, gli stessi registi de Il caso Braibanti che proprio dal festival, nel 2020, ha iniziato un percorso che lo ha portato ad avere un grande riscontro di pubblico e di critica.

Francesco Tavella presenterà invece Cocoricò Tapes, documentario con immagini inedite e materiali d’archivio delle lunghe notti della discoteca romagnola, divenuto luogo di espressione artistica, politica e sociale negli anni ‘90. Non credo in niente è invece l’esordio alla regia di Alessandro Marzullo, un viaggio notturno nell’anima di quattro ragazzi alla soglia dei trent’anni che non vogliono rinunciare alle proprie passioni. Nel cast, i giovani interpreti Demetra Bellina, Giuseppe Cristiano, Renata Malinconico, Mario Russo, Lorenzo Lazzarini, Gabriel Montesi, Antonio Orlando e Jun Ichikawa.

Il Festival diretto da Pedro Armocida è aperto a tutti i formati e registi. In anteprima dunque anche il cortometraggio Sognando Venezia, presentato dalla regista Elisabetta Giannini e dai protagonisti Francesco Di Leva, appena premiato ai David di Donatello come miglior attore non protagonista per Nostalgia di Mario Martone, e da sua figlia Morena Di Leva.

Il 21 giugno, festa mondiale della musica, la Mostra ospiterà il concerto in Piazza La musica classica nel cinema, a cura degli allievi del Conservatorio di Musica G. Rossini, e con Il muro del suono, progetto sperimentale, dedicato a Zagor Camillas, che vede l’incontro di cinema, note, visioni e musica con quattro concerti con artisti come Obelisco Nero e Vittorio Ondedei, Pivio, Giacomo Laser, Salvatore Insana e Silvia Cignoli.

Sguardo sui cinema del mondo con un ampio ventaglio di proposte, come l’inedito programma di cinema sperimentale argentino contemporaneo e i due focus dedicati ad altrettante registe, la tedesca Milena Gierke e la palestinese-inglese Rosalind Nashashibi. In quest’ottica si inserisce anche l’apertura della Mostra verso il cinema dell’Uzbekistan, che porterà a una collaborazione con il suo festival nazionale, il Tashkent Film Festival, con l’omaggio al maggiore cineasta uzbeko, Ali Chamraev, che presenterà a Pesaro il suo film del 1971, Senza paura, ambientato negli anni ‘20 ma con un tema molto attuale legato alla modernizzazione del Paese quando alle donne fu permesso di togliere il velo.

A.C.
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