Ruben Östlund: “Preferirei vincere un’altra Palma d’Oro che un Oscar”

Il regista svedese ha parlato durante la conferenza di presentazione del 76mo Festival di Cannes, in qualità di presidente della giuria, composta tra gli altri da Julia Ducournau e Brie Larson


CANNES – “Ero molto felice quando mi hanno chiamato, anche se credo sia accaduto 10 anni prima del dovuto, credo di essere ancora troppo giovane. Credo che sia un grande esercizio per un regista essere qui, potere guardare un film dopo l’altro e studiarne le dinamiche. Questo è solo uno dei tanti motivi per cui ho accettato.” Con queste parole e con la sua caratteristica ironia Ruben Östlund introduce la conferenza di presentazione della Giuria del 76mo Festival di Cannes. Il regista svedese, vincitore di due Palme d’Oro su altrettante partecipazioni al festival, ha l’onore di presiedere la giuria composta da altri otto membri provenienti da tutte le parti del mondo ed equamente divisi tra uomini e donne: Julia Ducournau, Damian Szifron, Atiq Rahimi, Maryam Touzani, Rungano Nyoni, Brie Larson e Paul Dano.

“Voglio creare un’atmosfera in cui le persone parlano tra di loro senza cercare di sembrare più intelligenti. – aggiunge Östlund in relazione alle indicazioni date ai suoi colleghi. – Non dobbiamo essere intelligenti, dobbiamo seguire il primo istinto che proviamo quando guardiamo un film. Nessuno deve avere paura di dire qualcosa di stupido. Veniamo da background diversi e la ragione per cui siamo qui è portare qualcosa di diverso. Dobbiamo lottare per difendere il modo in cui guardiamo il mondo: è per questo che esiste il cinema. E se c’è un film che dice la verità su ciò che ci circonda, noi dobbiamo lottare per quel film. Potremmo ovviamente dividere i premi e consegnare degli ex-aequo ma ci sono delle raccomandazioni, delle linee guida. Ci sono diversi tipi di scenari che ci si aprono davanti: forse faremo qualcosa che non è mai stata fatta prima”.

Interrogato dalla folta schiera di giornalisti, il regista si è espresso su diverse tematiche: dalle proteste in Francia – che supporta – al ruolo delle donne nel mondo del cinema, per arrivare all’importanza del Festival di Cannes: “Ho iniziato a studiare cinema negli anni ’90, c’era un insegnante che ci diceva che quando si parla di cinema, tutto porta a Cannes. Io mi sento un regista europeo, faccio parte della tradizione europea. Cercherò sempre di combattere per il ruolo del cinema nella nostra cultura. Per me la Palma d’Oro è chiaramente il premio più importante al mondo. Se mi chiedessero se preferissi vincere una Palma d’oro o un Oscar per me sarebbe una scelta facile: preferirei vincere un’altra Palma che un Oscar”.

Ma al tavolo dei giurati, non c’è solo il vincitore dell’ultima Palma, ma anche la vincitrice della penultima: ovvero Julia Ducournau, regista francese che nel 2021 stupì la giuria con il suo Titane. “Assegnare la Palma d’Oro vuol dire cambiare la vita di qualcuno. – dichiara Ducornau, parlando della sua esperienza diretta – Non è solo un onore o un simbolo, quello che facciamo è aiutare qualcuno ad andare avanti, perché quando vinci una Palma d’Oro tutto cambia rispetto al passato. Una delle cose più belle di essere in giuria è che posso allenare la mia apertura mentale”.

“Personalmente non voglio sapere niente dei film prima di vederli e arrivare pienamente vergine alla visione. – aggiunge rispondendo a una domanda relativa a Il sol dell’avvennire, il film in concorso di Nanni Moretti, reo di avere ironizzato a suo tempo sulla sua vittoria a Cannes – Non leggo nulla e non ascolto interviste. Vedrò il film di Nanni Moretti esattamente come gli altri”.

Tra i volti più riconoscibili della giuria c’è ovviamente Brie Larson, attrice nota per il ruolo di Captain Marvel nel MCU e per avere vinto un Oscar nel 2016 per il film Room. La diva ha dovuto schivare una scomoda domanda riguardo alla presenza di Johnny Depp al Festival (“non capisco perché lo state chiedendo a me”), prima di concentrarsi sulla sua esperienza in produzioni di grossi colossal hollywoodiani: “La preparazione per un film indipendente o per qualsiasi altro tipo. Non importa il budget, un film è un film”.

Non meno noto è il volto di Paul Dano, attore visto recentemente in film candidati all’Oscar come The Batman e The Fabelmans, che a Cannes ha partecipato anche in veste di regista con il suo film del 2018 Wildlife, in concorso alla Settimana Internazionale della Critica: “Fin da quando ero un ragazzino – dichiara Dano – cercavo su internet le notizie da Cannes, ora sono grato di poter guardare tutti questi film in così poco tempo.Talvolta hai bisogno di una piccola spinta per andare avanti e il fatto che il mio film abbia partecipato alla Settimana della Critica ha significato tantissimo per me, perché molti dei registi che mi hanno ispirato hanno partecipato al Festival di Cannes. Spero di potere tornare un giorno”.

16 Maggio 2023

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