CLAUDIO FRAGASSO


Cinematografaro romano, classe 1951, Claudio Fragasso ha vinto con La banda il concorso italiano del Viareggio Film Festival. Prodotto da Janus e Mediatrade, è un film d’azione a basso costo come molte sue opere precedenti, da Teste rasate a Palermo-Milano solo andata, da Leviatàn a La Casa 5, queste due firmate come Clyde Anderson. Due anni fa è approdato alla tv con Operazione Odissea ed è sul piccolo schermo con i film di genere che scommette per un vero lancio commerciale del cinema italiano.

Come vedi il cinema italiano?
Il cinema deve essere un’industria, come la tv. Mediaset raccoglie diciamo ventimila miliardi e altrettanti vanno alla Rai. Il cinema dovrebbe diventare un comune denominatore per il pubblico che non va a vedere il film di Moretti o Muccino, ma il cinema italiano.

Che possibilità ci sono oggi per il cinema italiano di genere?
L’ultimo lavoro che ho fatto per la tv, Blindati, rasenta 8 miliardi di budget, una cifra quasi impossibile per un film italiano. Vuol dire andare oltre il fondo di garanzia. La Banda Se questo concetto viene ripreso dal cinema, entrando nella logica di spendere per un film d’azione 10-15 miliardi – cifra ridicola per un film americano – probabilmente la gente comincerà a crederci. La televisione può rendere credibili storie impossibili. Forse il mio Palermo-Milano è andato bene perché dietro c’era La piovra. Non è sul film singolo che vince ai festival che si risolve il problema, ma sui tanti piccoli film di genere che esporti sul mercato internazionale. Per Operazione Odissea in tv ho avuto 8 milioni di spettatori che rappresentano una cifra incredibile nelle sale: circa 150 miliardi d’incasso. Forse la strada televisiva non è così deprecabile se il prodotto è di alto livello.

Quindi un cinema italiano commercialmente vincente deve passare per la televisione?
La perdita delle sale di seconda visione è stato un trauma. Il grande successo di certi film degli anni ‘70-80 stava proprio lì. Ora l’onda lunga è rappresentata dalla tv, dalla pay tv, dai vhs e dai dvd. Il problema è che il pubblico televisivo è più di bocca buona, mentre quello cinematografico è più selettivo. Magari un film incassa 5 miliardi in sala, ma poi arriva a 20 nel complesso.

La Banda Quanto è costato “La banda”?
E’ un low budget all’italiana intorno ai 3 miliardi. I budget in Italia sono divisi in 3 grandi tronconi: i low che non devono superare i 4 miliardi, i medio budget che arrivano attorno ai 6 e il grande budget che non supera i 12. Una barriera ridicola.

Il tuo modello è Sergio Leone?
Ma sì, perché lui è riuscito a coniugare le due anime, quella autoriale e quella del cinematografaro tanto vituperato. Io ci provo disperatamente, e La banda ne è un esempio.

Thomas Martinelli
05 Dicembre 2001

Interviste

Interviste

Trincia: “ognuno di noi ha sentito vicinanza con questo caso”

Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps - La serie ripercorre in 4 episodi una delle più incredibili storie di cronaca italiane: il 13 e 14 novembre su Sky TG24, Sky Crime e Sky Documentaries.

Interviste

Luchetti: “ho voluto raccontare Carla anche come donna politica”

Codice Carla mostra come Carla Fracci (1936-2021) fosse molto più di una ballerina famosa.

Interviste

Marco Valerio Gallo: come ti disegno ‘Freaks Out’

Il disegnatore, illustratore e docente presso la Scuola Romana dei Fumetti ci racconta come ha lavorato sugli storyboard dell'ultimo successo di Gabriele Mainetti

Interviste

‘Summertime 2’, Parola agli autori: “L’amore estivo senza cinismo”

I registi Francesco Lagi e Marta Savina e l’headwriter Enrico Audenino parlano della seconda serie di Summertime (dal 3 giugno su Netflix) opera giovanile e dalle musiche onnipresenti. "La musica non solo accompagna, ma costituisce le fondamenta della storia stessa", dichiarano via Zoom i protagonisti


Ultimi aggiornamenti