Zucchero, ‘Sing 2’: “Ho sentito subito affinità con il leone”

L’artista reggiano per la prima volta doppiatore, del personaggio di Clay Calloway, leone rocker del film animato, che nella versione originale è interpretato da Bono degli U2: Fornaciari


TORINO – Zucchero, Adelmo Fornaciari, è Clay Calloway, un leone rocker, ruggente nel passato ma emotivamente provato dalla vita personale presente (per la perdita della compagnia) e, dunque, molto schivo all’idea di tornare a calcare le scene: così lo conosciamo, dapprima, in Sing 2 (leggi articolo), film animato diretto da Garth Jennings, in anteprima internazionale al Torino Film Festival

Zucchero, l’idea di dar voce a un animale, in particolare al Re degli animali, simbolico, metaforico, l’ha influenzata nella predisposizione emotiva dell’interpretazione, del dar voce e del cantare?

 Ho sentito subito un’affinità, appena ho visto il personaggio: un po’ burbero, all’inizio. S’è voluto ritirare, non è socievole, ma si scopre poi essere un tenerone, un romantico, anche un po’ saggio: mi sono ritrovato, così come nella voce. Io vengo dalla campagna, da famiglia contadina, siamo tutti un po’ … ‘poche balle’, insomma pragmatici. E sì, la mia voce sta bene con la fisicità di questo personaggio, dal tono un po’ rauco, un po’ grosso, forse mi hanno scelto proprio per questo. 

La voce è lo strumento del suo mestiere, ma qui s’è misurato anche con il doppiaggio del parlato: ha scoperto qualcosa di nuovo nelle sue opportunità vocali e come è stata questa prima esperienza?

Ci sono dei sistemi tecnici moderni fantastici, e avevo un coach molto bravo: allora, c’è da stare attento ai dettagli, vuol dire che magari tu reciti una frase troppo enfatica ma invece devi controllarti, lì per lì può sembrare che vada bene, ma poi può rivelarsi ‘troppo’. Oppure, in certi momenti hai bisogno di più voce e hai meno aria nel timbro vocale, oppure ancora – tipo quando, alla fine, dice: ‘Non ce la posso fare’ – più aria che voce: sono dettagli importanti per essere credibile con l’espressione del viso del personaggio. 

La versione originale del leone è interpretata da Bono degli U2, che ha composto anche un brano originale, Your Song Saved My Life. C’è stata occasione di uno scambio?

 No, io non sapevo fosse lui. È stata una combinazione, io stavo lavorando su un suo brano, di cui ho fatto l’adattamento in italiano, che fa parte del mio nuovo disco appena uscito, Discover, e m’è arrivata la proposta di fare Calloway, ma nessuno mi ha detto che Bono facesse la parte originale, l’ho saputo dopo; quando poi mi hanno detto, ho pensato che fosse stato lui a suggerire me, perché ha sempre detto: ‘Zucchero ha i capelli da leone e un’anima da poeta’, ma non so se in effetti sia stato lui. 

Da musicista, come giudica l’uso delle musiche nel film? L’offerta di una libreria musicale così ricca che valore possiede?

Amo gli U2 da una vita, ho molto rispetto, le loro canzoni sono straordinarie, con testi stupendi, perfetti. E, in generale, la proposta musicale di Sing 2 è cosa importante, è molto bello che il pubblico dei più piccoli che guarderà il film, e che sicuramente non conosce molte delle canzoni presenti, possa ricevere un bagaglio che gli rimarrà, beh, perché non ci sono solo il rap e la trap, ci sono state anche queste… canzoni.

Qual è il suo rapporto con il cinema e, se ne avesse uno specifico, anche con l’animazione?

 Il cinema, quando ero ragazzo, significava andare tutte le domeniche pomeriggio a vedere un film: risparmiavamo anche le 10 Lire pur di riuscire ad andare al cinema, che ha significato guardare tutti gli Spaghetti Western, i film con Giuliano Gemma, ma anche – un film che proprio mi piaceva – Angelica alla corte del Re; per i cartoni animati – e non – io e la mia compagna delle elementari, la ragazzina di cui m’ero infatuato, facevamo i compiti insieme e guardavamo, in bianco e nero, Roby e 14, La nonna del Corsaro Nero, e poi mi ricordo la volpe con gli occhialini, il volpino Celestino (della serie Piccole Storie, ndr): eravamo affascinati. Dove vivevo, a Roncocesi (frazione di Reggio Emilia), 700 abitanti, non c’era il cinema, il più vicino era a 7/8 chilometri, e così si partiva tutti insieme con la bicicletta per andare all’unico della zona, pagavi 100 Lire e, se ti rimaneva qualcosa, d’estate all’uscita prendevi un Bif (ghiacciolo).

Le capita, da adulto, di guardare film animati?

 Poco, ma ho fatto un paio di videoclip in animazione. Mi piace molto come universo, mi affascina la tenerezza, il messaggio che può portare, mi fanno ridere certi personaggi: soprattutto gli ultimi esempi di questi film, come Sing 2, hanno personaggi che sono proprio esseri umani, io ci rivedo molti… esseri umani (ride), sin dalle fisionomie. 

Ha mai pensato di scrivere la colonna sonora di un film, magari animato?

Ho fatto solo una colonna sonora, molto tempo fa, per Snack Bar Budapest (1988) di Tinto Brass, con Giancarlo Giannini: è un modo un po’ diverso di fare musica, sei legato a dei tempi, devi commentare (il visivo), poi il tema principale lo devi riproporre nel film, insomma è meno libero dello scrivere un album proprio, ma è stimolante allo stesso modo. Io, comunque, adoro film come Novecento, che fa parte delle mie radici, o C’era una volta in America, Il padrino, film epici insomma, in cui ci sono scene che ti ispirano per forza la musica. 

Da artista della musica, quando sente le colonne sonore nei film, come si pone all’ascolto?

 Sono una parte fondamentale, il commento musicale fa diventare un abbraccio o un bacio, per esempio, una scena dieci volte più forte, se… è giusta la musica in quel momento: ho sempre paura che se il commento musicale non è appropriato ti possa anche rovinare la scena, insomma io sarei molto attento a questo aspetto!   

Nicole Bianchi
27 Novembre 2021

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