Alessandro Amato, in ‘disparte’ ma non ai ‘margini’

Classe 1987, Alessandro Amato è co-fondatore con Luigi Chimienti e amministratore unico di dispàrte. A Cannes in Producers on the Move annuncia i nuovi progetti, tutti in coproduzione


CANNES – Classe 1987, Alessandro Amato è co-fondatore con Luigi Chimienti e amministratore unico di dispàrte. Diplomato in Produzione alla Scuola Gian Maria Volonté di Roma dopo aver conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza, all’Università Bocconi di Milano e a RomaTre, tra i suoi maggiori successi annovera l’opera prima di Maura Delpero, Maternal (Menzione speciale della Giuria a Locarno 2019). Un vero e proprio caso che ha sollecitato la piccola società indipendente sulla strada delle coproduzioni internazionali. A Cannes è stato selezionato nella vetrina Producers on the Move 2022 dall’EFP. Lo abbiamo incontrato. 

Che esperienza è Producers on the Move per un giovane produttore indipendente?

Intanto devo ringraziare Cinecittà per la candidatura proposta alla European Film Promotion. Questa è un’occasione di promozione e networking importante per un produttore considerato emergente nel panorama europeo. La cosa più bella è incontrare gli altri partecipanti, ognuno di noi presenta i propri progetti in sviluppo e ci siamo confrontati non solo su questo ma anche sui sistemi di coproduzione dei rispettivi paesi.

Ci sono delle trattative in corso?

Stiamo parlando con alcuni di loro sia per progetti che ci vedono come coproduttori minoritari sia su nostri progetti in sviluppo. Come società ci concentriamo sugli autori emergenti. Come produttori maggioritari abbiamo tre progetti con una forte vocazione internazionale.

Quali sono?

A Song That Slays, l’opera prima di finzione della pluripremiata regista italoamericana di documentari Mo Scarpelli, che ha già partecipato al workshop Less Is More e alla Berlinale Talent Script Station. È un coming of age che si muove tra dramma e realismo magico, ambientato in Kenya, in coproduzione con gli USA e in cerca di partner europei. È stato selezionato a East Meet West dove ha vinto l’EWA Award, che è stato molto fondamentale per lo sviluppo. Poi c’è Il cileno, l’adattamento di un libro che racconta la storia vera di Aldo Marin, giovane rivoluzionario cileno che, nel contesto eccezionale degli anni ’70 tra Santiago del Cile e Torino, cerca il suo posto nel mondo; il progetto, in coproduzione con la società cilena EQUECO di Pablo Calisto, è scritto dalla sceneggiatrice italiana Simona Nobile e dall’affermato regista cileno Sergio Castro San Martin che lo dirigerà; avendo già assicurato i fondi di sviluppo, stiamo iniziando il finanziamento della produzione e cerchiamo partner europei; infine c’è l’opera prima di Giulio Mastromauro, che nel 2020 ha vinto il David di Donatello per il cortometraggio Inverno. Si intitola Paradiso ed è un progetto ambizioso e molto personale, che produciamo insieme a Indaco. Il socio Luigi Chimienti sta partecipando a Eave per cercare partner internazionali. Sarà una storia poetica come Inverno, sul rapporto madre/figlio. Credo che gireremo nell’Est Europa e nei Balcani.

Vi interessano anche le coproduzioni minoritarie.

Sì, ci stiamo concentrando anche su questo: l’Italia può competere nel panorama internazionale come paese di coproduzione, grazie alla nuova legge che prevede, tra i progetti speciali, un bando apposito che funziona benissimo: è un modo per i produttori italiani che hanno uno sguardo rivolto verso l’estero di cooperare in forma di reciprocità, a volte come minoritari altre volte come maggioritari, creando un network e trovando maggiori finanziamenti ma anche integrando nel progetto cast tecnico-artistici che lo arricchiscono e a volte assolvono a necessità pratiche. Sia Paradiso che Il cileno, ad esempio, hanno bisogno di location fuori dall’Italia.

Il nome che avete scelto, Disparte, vuole essere un programma di lavoro e una dichiarazione di poetica.

Certo, siamo fuori dal coro, etimologicamente. Questo non vuol dire che ci muoviamo da soli, perché crediamo molto nella collaborazione. Tutti i nostri progetti sono in cooperazione con società italiane o estere. L’ultimo film, già pronto, è la storia dell’amicizia tra tre ragazzi appassionati di musica: Margini di Niccolò Falsetti, prodotto con Manetti bros e Rai Cinema, società che era già presente in Maternal di Maura Delpero e che continua a supportare le nostre produzioni e gli autori che stiamo scoprendo e sviluppando. Annunceremo presto la sua collocazione in un festival internazionale importante, le vendite saranno curate da Fandango.

Cristiana Paternò
23 Maggio 2022

Cannes 2022

Cannes 2022

‘La Cospirazione del Cairo’, thriller politico in Egitto, tra Islam e servizi segreti

Una vicenda di torture e spionaggio nel thriller del regista svedese di origine egiziana Tarik Saleh. Vincitore del premio alla miglior sceneggiatura al Festival di Cannes e nelle sale italiane dal 6 aprile 2023 con il titolo La Cospirazione del Cairo

Cannes 2022

Per ‘Le otto montagne’ ci siamo ispirati a ‘La meglio gioventù’

L’incontro con la stampa italiana di Charlotte Vandermeersch e Felix Van Groeningen, Prix du Jury a Cannes 2022: i produttori “Gianani e Gangarossa ci hanno teso una mano per il futuro” e “lavorando a questo film abbiamo conosciuto il cinema italiano contemporaneo: Favolacce, Alice Rohrwacher e il cinema di Carpignano”.

Cannes 2022

Il dono di Lindon e l’emozione di Trinca

La parola alla giuria del 75°. Il presidente Vincent Lindon ha voluto esprimere la gratitudine “per avere cambiato la vita di alcune persone”, mentre l’attrice italiana Jasmine Trinca dichiara "ci salutiamo con il cuore pieno"

Cannes 2022

Cannes, Franceschini: “il cinema italiano è protagonista”

Il ministro della Cultura celebra il premio al film Le otto montagne, con Alessandro Borghi e Luca Marinelli, Prix du Jury, ex aequo con la co-produzione italo-polacca Eo di Jerzy Skolimovski


Ultimi aggiornamenti