Claudia Gerini: “La mia avventura con la tigre, in attesa di Liliana Cavani”

Premiata al Marateale, l'attrice romana sarà a settembre sul set di "L'ordine del tempo"


MARATEA – La figlia Linda corre, contenta, ad avvertirla che “c’è una canzone di papà” in sottofondo all’Hotel Santavenere di Maratea, dove si svolgono molte attività del Marateale. Tra queste la consegna del Premio Internazionale Basilicata a Claudia Gerini e il suo ruolo di madrina dei giovani aspiranti attori della prima edizione del contest “Young Blood”, promossa da Alice nella Città con We Do proprio nell’ambito del festival lucano diretto da Nicola Timpone. L’attrice romana approfitta dell’occasione per ricordare, con CinecittàNews, le sensazioni degli inizi e per esplorare i personaggi che porterà sullo schermo nei prossimi mesi.

Cosa direbbe la Claudia di oggi, dall’alto della sua esperienza e consapevolezza, alla Claudia che muoveva i primi passi?
Nulla, perché in qualche modo c’era già una saggezza nel mio approccio dei 15 anni. Studiavo e dentro di me sapevo che prima o poi avrei dimostrato qualcosa. Anzi, forse le direi ‘continua così’. In quegli anni ho visto crescere accanto a me tanti altri attori, eravamo giovani insieme e cercavamo di farcela, in tanti hanno trovato la loro strada. Quando hai dentro un talento che puoi coltivare veramente, la perseveranza e la determinazione portano sempre buoni risultati.

Oggi ha 50 anni, oltre 30 anni di cinema alle spalle e molti nuovi progetti, tra cui un film “esotico” come Il ragazzo e la tigre di Brando Quilici.
È stato una sorta di sogno: mi hanno chiamato durante il lockdown per girare in Nepal un film sulla storia di un bambino e di una tigre, due orfani che si incontrano. Il mio ruolo è quello della donna che gestisce l’orfanotrofio. È stata un’avventura in varie tappe, con una lavorazione difficilissima durata in tutto un anno, mentre le tigri continuavano a crescere. Il mio personaggio va alla ricerca del bambino, che a sua volta sta cercando di raggiungere un monastero in Buthan che si chiama Tiger’s Nest, e quando ritrovo il bambino con lui c’è la tigre. Naturalmente c’è stato un importante lavoro di post-produzione, ma io ho davvero avuto a che fare con il cucciolo di tigre, le ho persino dato il biberon: un’esperienza incredibile.

Nel film di Edoardo Leo e Massimiliano Bruno l’atmosfera cambia radicalmente, lì che personaggio interpreta? 
Una presentatrice televisiva molto agguerrita e ambiziosa, per le cui movenze mi sono un po’ ispirata a Barbara D’Urso. I migliori giorni, i peggiori giorni è un film a episodi, in cui ogni episodio si riferisce a una festività. Io partecipo all’episodio dell’8 marzo, con Stefano Fresi nel ruolo del mio capostruttura con cui litigo sempre, siamo diretti da Max Bruno. L’episodio si gioca tutto intorno a una puntata molto difficile della trasmissione, che è una quotidiana pomeridiana in cui il giorno prima hanno mandato in onda un servizio con uno scivolone. Il mio personaggio dovrebbe chiedere scusa. Ma non vuole. È una commedia molto amara, in cui tutti i personaggi hanno un risvolto negativo.

Ha in ballo anche il nuovo film di Liliana Cavani, cosa può dirci?
Si intitola L’ordine del tempo, è tratto dal libro di Carlo Rovelli e lo giriamo a settembre. Sarà un film corale pre-apocalittico in cui io e mio marito diamo una festa per i miei cinquant’anni cui invitiamo diverse persone tra cui un fisico, un biologo, un critico. Si capisce che la fine del mondo è imminente e tutti rivedono un po’ il loro modo di vedere la vita.

A proposito, è un momento spaventoso, tra pandemia, guerra, siccità, violenze. Come lo sta vivendo?
Fa paura, assistiamo alla cattiveria della gente, l’indifferenza, la totale disconnessione emotiva. Vedi uno che viene picchiato e gli fai il video? È una follia. Mi sembra che stiamo vivendo il tramonto di una civiltà.

Lei però non molla, e cerca di mandare messaggi di body positivity, come ha fatto qualche giorno fa su Instagram…
È importante secondo me dire certe cose, anche in modo naturale, dopo tante polemiche sulla magrezza e non magrezza. Facendo questo lavoro è ovvio che ci esponiamo e che, se andiamo al mare, ci fotografano. Se poi ci sono commenti cattivi, bisogna un po’ fregarsene, non vale la pena ammalarcisi.

Da oggi il suo debutto alla regia arriva su Sky. Sta già pensando a un nuovo film da dirigere?
Ora mi godo ancora un po’ Tapirulàn e poi, quando ci sarà una storia che ho voglia di raccontare, mi cimenterò di nuovo.

Michela Greco
31 Luglio 2022

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