Angela Curri: “Papaleo? Un mentore. ‘Scordato’ un film pieno di poesia e amore”

L'attrice pugliese parla del lavoro fatto con il regista lucano nel suo ultimo film ancora nelle sale


Per Angela Curri Scordato è “un film speciale. Quando ho letto la sceneggiatura tutta di un fiato, l’ho trovata piena di poesia e amore”. A CinecittàNews l’attrice pugliese, classe 1993, romana di adozione, racconta il lavoro fatto con Rocco Papaleo  nel suo ultimo film da regista, presentato in anteprima al Bif&st  e uscito al cinema lo scorso 13 aprile e ancora nelle sale.Per convincerlo a sceglierla per il ruolo di Rosanna, sorella del protagonista, interpretato dallo stesso Papaleo – nei panni di un mite accordatore di pianoforti, tormentato da dolori alla schiena , che chiede aiuto alla fisioterapista Olga, ossia Giorgia– durante i casting gli ha scritto una lettera da personaggio a personaggio: “Spontaneamente ho sentito di doverlo fare per il legame forte che ho provato nei confronti di Rosanna”. 

Angela, cosa ti è piaciuto del tuo personaggio?

Ho sentito già dai provini che Rosanna mi apparteneva. È una ragazza così colorata, che dimostra grande forza e coraggio nel portare avanti le sue idee. Io sono più fragile e sensibile e lei mi ha insegnato che nella vita serve determinazione per provare a lasciare il segno, che bisogna cambiare le cose senza paura. Lei va contro tutto e tutti, fino alla fine. Certo, per il suo credo politico commette degli errori molto gravi e da condannare, e io sono naturalmente contro ogni tipo di violenza. Il confronto con gli altri deve essere sempre pacifico e gentile.

Con Papaleo com’è andata?

Ci siamo conosciuti ai provini. Sono riuscita a convincerlo che ero io l’attrice giusta per Rosanna, anche dopo avergli scritto una lettera da personaggio a personaggio. Gli ho parlato da sorella a fratello. Lui ha amato quel mio gesto folle e mi ha chiesto di portarlo nel ruolo. Per creare la giusta fratellanza tra noi, io, lui e Simone Corbisiero (nel film, Orlando da giovane, ndr) abbiamo vissuto insieme per un periodo prima delle riprese. Io e Rocco siamo nati anche lo stesso giorno, c’è una certa sintonia artistica tra noi molto importante nel nostro lavoro. Lui è diventato un po’ il mio mentore. Condivido la passione che ha lui per molte cose. Mi piace che riesca ad esprimersi in modi sempre diversi, con la recitazione, la regia, la musica.

Come nasce la tua passione per la recitazione?

In realtà per caso. Da bambina avrei voluto fare la cantante. Sono arrivata anche alla penultima selezione de Lo zecchino d’oro. Poi a 10 anni mi sono ritrovata, per gioco, sul set di Nel mio amore, l’unico film da regista di Susanna Tamaro, dove facevo la piccola figlia di questa famiglia protagonista. La recitazione mi ha scelto, e a 19 anni ho deciso di voler intraprendere questo percorso di vita.

E la musica l’hai abbandonata definitivamente?

È sempre dentro di me. Sul set ho conosciuto Giorgia, che mi ha sentito cantare e consigliato di andare avanti. In quello stesso periodo ho avuto anche modo di girare il videoclip del brano di Elisa, Seta. Incredibilmente sono riuscita a conoscere due grandi cantanti che stimo molto.

L’ambiente del cinema, della musica, dello spettacolo in generale può non essere molto difficile. Come si sopravvive a questo mondo?

È faticoso, anche a livello psicologico. Ti puoi sentire fragile. Non è tutto lineare, come la vita. Io ho cercato di tenere accese tante passioni, per non rimanere delusa, Questo mestiere si fa con lo studio, la determinazione, la voglia di rinnovarsi sempre. I momenti di vuoto ti portano all’osservazione del mondo intorno e nonostante non sia semplice puoi affrontare nuove sfide. Il lockdown è stato, ad esempio, un periodo che mi ha aiutato a dedicarmi alla fotografia. Ho iniziato a familiarizzare con una macchina fotografica che mi hanno regalato i miei genitori alla fine di uno spettacolo. Anche con la paura di sbagliare ho iniziare a scattare delle foto. Da sola mi sono fotografata come realmente mi vedo io. Quelle immagini sono la visione pura che ho di me. 

Tornerai presto sul set?

Tra giugno e luglio giro una nuova serie per la Rai. E anche lì sarò una ragazza che per amore commette degli errori. Mi danno sempre personaggi estrosi, un po’ folli, irruenti, ma li trovo i più divertenti da interpretare.

C’è un regista con cui vorresti lavorare?

Sono rimasta affascinata da Jane Campion , dopo aver visto recentemente un documentario su di lei. Sarebbe un sogno già solo per poterla incontrare. Poi vorrei tornare a lavorare con Rocco. Per me è stato un regalo di vita. Ha un grado di umiltà e umanità difficile da trovare nel nostro ambiente.

Giulia Bianconi
21 Maggio 2023

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