Bruno Bozzetto: “con Piero Angela anni fantastici”

Il maestro dell’animazione italiana è a Cartoons on the Bay per portare una questione che gli sta molto a cuore: l'ambiente e i diritti degli animali


PESCARA – Il maestro indiscusso dell’animazione italiana è a Cartoons on the Bay per portare una questione che gli sta molto a cuore, nel panel ‘Raccontare la sostenibilità ambientale e i diritti degli animali con il linguaggio dell’animazione’. In particolare presenta un film che racchiude tre cortometraggi “musicali”, proprio come ai tempi del suo capolavoro Allegro non troppo. La pellicola si chiama Sapiens? e i tre corti sono basati su tre pezzi classici molto famosi: il preludio al ‘Coriolano’ di Beethoven, ‘Un giorno di regno’ di Verdi e lo studio n. 10 di Chopin.

Qual è il messaggio che vuole portare con quest’opera?

Cerco di far capire che da quando l’uomo è comparso sulla Terra ha distrutto un sacco di altre specie, così modificando l’ambiente lo sta impoverendo e peggiorando la vita sul pianeta. Io sono assolutamente in difesa degli animali e della natura, anche perché lo siamo anche noi. L’uomo, erroneamente, si è staccato dagli altri, mettendosi su un piedistallo, ma non possiamo dimenticare le nostre origini.

Come si può fare a prendersi questo impegno, nella vita di tutti i giorni, in maniera concreta?

Ognuno deve usare i propri mezzi nella maniera più intelligente possibile. Magari evitando di aggredire chi la pensa diversamente, perché non serve a niente.

E lei come considera chi la pensa diversamente?

E’ come se fossero finiti in un buco nero dove regnano la tradizione, il “si è sempre fatto così”. “L’uomo è carnivoro per natura”, eccetera. Ci si sente sempre dire queste cose ma io vorrei far capire che cose analoghe si dicevano anche in merito allo schiavismo o alla sottomissione della donna, situazioni che per fortuna abbiamo superato.

E perché questa fatichiamo così tanto a superarla?

Il percorso è giusto ma è più lento, perché abbiamo a che fare con delle multinazionali, un mondo miliardario che protegge questo stato di cose e vuole mantenerlo. L’uomo sbaglia ma si trova anche in una situazione antipatica: deve rinunciare alle cose che gli piacciono e non è aiutato, perché le multinazionali lo ingannano. Ci mostrano pubblicità con animali che vivono felici nelle fattorie per vendere prodotti che ne implicano il massacro. Non ci fanno certo vedere un video dei macelli o degli allevamenti intensivi.

Qual è l’obiettivo da raggiungere, in questo senso?

Bisogna comunicare gradevolmente questo messaggio agli altri, per far capire che c’è un errore di fondo. Io sono convinto. Non c’è la possibilità che sia io a sbagliare. Ci sono al mondo 500 milioni di vegani che vivono bene, vincono le Olimpiadi, raggiungono alti livelli culturali senza mangiare carne.

L’animazione è un mezzo potente, per fare questo? 

Magari. Io ci provo. Credo sia un mezzo di comunicazione straordinario, quindi ne usufruisco. Ma il problema non è tanto fare i film, quanto distribuirli. Il merito va a chi lo fa, io da un certo momento in poi non ho più il controllo.

Come vede i giovani, oggi?

Tristi. La maggior parte dei soggetti che vedo realizzati sono deprimenti. Ma li capisco. Basta leggere i titoli dei giornali. O uno si suicida o fa finta di non averli letti. Bisognerebbe essere sempre ottimisti, ma non è facile.

E come si fa a scamparsene?

Col lavoro. Fare un lavoro che piace, in cui si crede, con entusiasmo, ti dà la carica e rimette a posto le batterie. E’ fondamentale che i giovani possano trovare spazio in questo senso.

Da dove viene la sua passione per la musica classica?

Da Fantasia, il film Disney che ho visto al cinema dodici volte. Non è come rimettere su lo stesso disco dodici volte, non riuscivo a smettere di andarci. E pensi che prima, la musica classica, la chiamavo “musica da morto”. Mi piacerebbe tanto anche essere un musicista, però non sono in grado. Un regista controllo tutto del suo film tranne la colonna sonora. Lì puoi solo descrivere al meglio quello che vuoi al compositore, ma poi lo gestisce lui. Io sono stato fortunato ad avere sempre compositori fantastici che mi hanno capito al 100%.

Secondo lei i giovani ascoltano la classica, oggi?

Non lo so, forse un po’ sì perché la classica è entrata anche nel linguaggio moderno, attraverso le colonne sonore dei film o delle serie, non saprei dire però se sono appassionati.

Sapiens? è proprio un ritorno al film musicale, come ai tempi di Allegro non troppo…

Allegro… ha avuto un grande riscontro, è stato apprezzato in tutto il mondo da gente di ogni età. E’ stato il film che mi ha dato maggior soddisfazione anche se porto nel cuore pure West and Soda, per come lo abbiamo fatto, era un momento di sperimentazione, di grande libertà. Sapiens? se vogliamo è un film triste, perché deve sensibilizzare, in uno dei corti racconto la storia di un ragnetto che cade in un lavandino e non riesce a liberarsi.

Da poco è uscito anche un sequel a fumetti di Vip, mio fratello superuomo…

Sì, era la sceneggiatura per un film, che avrò rivisto una cinquantina di volte, ma io riesco a fare i film solo se li produco io. Oggi però non mi è più possibile, per questione di costi. Se cerco un produttore regolarmente il progetto si arena. Lo capisco anche, oggi produrre animazione in Italia è difficile, i film non hanno più il tempo per il passaparola, è complesso farli recuperare i soldi investiti. Pensi che ai tempi di West and Soda, il film occupava nei cinema una fascia pomeridiana. La sera invece proiettavano un film “serio”.

Un ricordo di Piero Angela, con cui ha lavorato per Quark?

Quando leggevo i suoi libri era come vedere dei film. Ero entusiasta. Scriveva in modo tale da permettere al lettore di visualizzare tutto. Fui io a scrivergli per chiedere di fare qualcosa insieme. Mi stimava, ma non aveva la possibilità, certo non per un lungometraggio. Mi richiamò dopo due mesi e mi disse che stava preparando questa nuova trasmissione. Mi chiese di provare a visualizzare un articolo che spiegava quanto tutti consumiamo energia, compresi i filosofi che sembrano non consumare nulla, ma tra i libri che leggono, i mezzi per andare a scuola, il riscaldamento… ne consumano parecchia anche loro. Gli feci uno storyboard e ne restò contentissimo. Da allora abbiamo lavorato insieme per dieci anni senza mai avere un problema. E’ stato in assoluto il lavoro più bello della mia vita, da cui ho imparato un sacco di cose.

Lei cosa guarda, al cinema?

Ci vado poco, dico la verità. Ora vorrei vedere Moretti e Bellocchio. In televisione guardo tanti film, ma appartengono tutti al passato. Paradossalmente seguo molto poco l’animazione, ma devo dire la verità, io mi sono innamorato del cinema vedendo i film “dal vero”. L’animazione è arrivata dopo, perché di girarne uno con gli attori non ero capace. Non ci sapevo fare. Invece con l’animazione sei tranquillo, fai tutto nel tuo studio e non hai problemi.

 

Foto: Maurizio D’Avanzo

Andrea Guglielmino
03 Giugno 2023

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