Peter Lord: “Le Intelligenze Artificiali sono imprevedibili”

Abbiamo chiesto al direttore creativo della Aardman, a Cartoons on the Bay per ritirare un premio alla carriera, cosa ne pensa dello sviluppo inarrestabile delle AI


PESCARA – Il regista, produttore e direttore creativo della Aardman productions riceve a Cartoons on the Bay un premio alla Carriera. Una carriera eccelsa che parte dalla fondazione della Aardman con il storico collaboratore David Sproxton nel 1972.

Da allora sono diventati maestri della stop motion, per lo più usando pupazzi di plastilina che sono diventati il loro simbolo distintivo, che li ha portati al grande successo di serie televisive come Shaun, vita da pecora, collaborazioni importanti come Peter Gabriel per il video di Sledgehammer, film celebri come Giù per il tubo, Wallace & Gromit – La maledizione del coniglio mannaro, Galline in fuga e Pirati! Briganti da strapazzo.

Inoltre, Lord ha lavorato anche a film con animazione in cgi per grandi studios come Columbia, per Il figlio di Babbo Natale. Come regista ha ricevuto tre nomination ai Premi Oscar per Adam nel 1992 e Wat’s Pig nel 1996 e per il suo film di esordio nel lungometraggio, Pirati!, per l’appunto, nel 2013.

Nel novembre del 2018, infine, la Aardman è diventata un’impresa rigenerata, società di proprietà dei dipendenti, elemento che permette la massima libertà creativa. Ora lo studio collabora con Netflix: dopo il successo del musical musical Un pettirosso di nome Patty, con la piattaforma streaming sta realizzando i seguiti di Wallace & Gromit e Galline in fuga.

L’ultima volta che ci siamo incontrati era il 2013. A Bologna, Future Film Festival, dove presentava Pirati! Briganti da strapazzo. Com’è cambiato il mondo dell’animazione da allora?

Che domanda interessante. In effetti, ora che me lo dice, mi rendo conto che sono cambiate un sacco di cose. Innanzitutto a livello di business. Ai tempi si lavorava per anni a un film, come nel caso di Pirati!, e poi si veniva giudicati solo dalla base dei risultati del primo weekend. Ridicolo, se ci pensa. Non esistevano le piattaforme, oggi sì e sinceramente da questo punto di vista è un sollievo. Lavoriamo con Netflix e siamo molto più tranquilli. E’ tutta un’altra storia.

E dal punto di vista tecnico?

Anche. Pirati! era un film fortemente basato sulla stop motion ma alcuni elementi erano in cgi, come ad esempio il mare. Oggi abbiamo preso molta più confidenza anche con questo aspetto, il che naturalmente ci facilita, e le cose continuano a migliorare.

Uno dei temi forti di questo festival è l’ascesa delle Intelligenze Artificiali. Lei cosa ne pensa?

E’ veramente un argomento difficile. Come tutti i creativi spero che non devastino il nostro mondo. Mi piacerebbe poter dire che è tutto positivo e che sono uno strumento fantastico, però mai dire mai. A oggi, le AI non sono in grado di creare un proprio stile o di suscitare emozioni. Però già è possibile far realizzare a una AI un prodotto completo: può fare il character design, creare uno script. Magari ne esce un brutto film, ma comunque un film. Diamogli cinque, dieci o vent’anni, non so proprio cosa potrebbe accadere. Quello che mi ha colpito è la velocità con cui si sta sviluppando.

Senza precedenti…

Uno, forse. Lo sviluppo della cgi. Mi ricordo quando uscì Toy Story, in molti erano scettici, ma ne venne fuori una pietra miliare. Veramente, non si può mai dire… però ad esempio sto facendo una serie su dei bambini, chiamata Small Creatures… è talmente piena di umanità che difficilmente riesco a figurarmi una macchina a creare una cosa del genere.

Lei ha lavorato con attori incredibili, che hanno prestato le voci ai suoi personaggi. Ce n’è qualcuno che ricorda particolarmente?

Hugh Grant, un incredibile gentleman che però ha tirato fuori dal suo subconscio un vero spirito da pirata. E poi Imelda Staunton, dava tutta sé stessa al doppiaggio, con grande passione e senza risparmiarsi, anche se poi la sera doveva essere a teatro per una pièce che stava rappresentando. Di recente poi mi sono interfacciato con Bella Ramsay, che interpreta la figlia adolescente di una coppia di polli nel prossimo Galline in fuga, Dawn of the nuggets. Un personaggio molto potente e sfaccettato.

Come le è venuta in mente l’idea base di Galline in fuga?

Da un bozzetto, che ha poi creato i semi da cui si sarebbe sviluppato tutto il progetto. L’idea era di fare delle nostre galline e dei nostri polli degli eroi. I polli sono considerati animali sciocchi e non sono mai eroi al cinema.

Se dovesse scegliere un film che ama particolarmente, tra tutti quelli che ha fatto, quale sarebbe?

Forse Pirati!, è quello che è venuto più simile a ciò che avevo in testa. Credo che sia il mio film più letterario.

E invece quale film d’animazione realizzato da altri ha particolarmente apprezzato?

Tra gli ultimi Pinocchio di Del Toro. Andando un po’ più indietro nel tempo sicuramente Il mio vicino Totoro dello Studio Ghibli, per la grande umanità che trasmette.

Andrea Guglielmino
03 Giugno 2023

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