Poker di donne ai Venice Days con “The Women’s Tales”


VENEZIA – Le Giornate degli Autori calano il poker di donne in questa edizione fortemente contrassegnata dalla creatività femminile. E nella prima giornata della sezione arrivano, non a caso, la pellicola firmata da Sarah Polley Stories We Tell, e Women’s Tales, un progetto di Miu Miu (Prada) che ha portato alla realizzazione di 4 cortometraggi da parte di altrettante registe: l’americana Zoe Cassavetes, l’argentina Lucrecia Martel, l’italiana Giada Colagrande e l’iraniana Massy Tadjedin. A ognuna di loro la casa di moda ha affidato un racconto a tema libero sull’universo femminile, alla sola condizione che si partisse dagli abiti della collezione Miu Miu. Ne sono uscite quattro microstorie dense di mistero ed eleganza, con momenti intensi fatti di riti e segreti che escludono gli uomini. Il momento della preparazione in The Powder Room di Zoe Cassavetes; il simbolico e surreale fuoriuscire di creature femminili dai portelli di una nave ancorata in un mare tropicale in Muta di Lucrecia Martel; il rito celebrato da quattro streghe, che prelude alla trasformazione di Maya Sansa, in The Woman Dress di Giada Colagrande e i frammenti di vita alla fine di una giornata lavorativa per quattro donne molto diverse in It’s Getting Late di Massy Tadjedin.

Un senso di mistero accomuna i racconti, partiti da luoghi e suggestioni diverse: “Chissà se è cosciente o meno – dice Zoe Cassavetes – D’altronde noi donne siamo creature misteriose, abbiamo dei segreti e ci comportiamo in modo diverso quando siamo in compagnia di sole donne”. L’occasione – con la tre giorni dei Venice Days dedicata alla creatività femminile – è ghiotta per fare il punto sulla condizione della donna nel cinema di oggi. Le voci sono più o meno unanimi: “Lo spazio per le donne c’è – sostiene la Cassavetes – ma è triste che ci siano così poche registe. Noi, in questo mondo, dobbiamo combattere il doppio degli uomini per ottenere dei risultati”. La figlia d’arte di Gena Rowlands e John Cassavetes cita con rimpianto i film americani degli anni ’30 e ’40, “pieni di personaggi femminili eccezionali, dal carattere forte e impetuoso. Ora certi ruoli femminili non ci sono più. Io sto giusto preparando un film su un’attrice 40enne a Los Angeles e sull’umiliazione che è spesso costretta a subire”. Secondo l’iraniana Massy Tadjedin, regista di Last Night (con Keira Knightley e Sam Worthington), “tradizionalmente è un mondo dominato dagli uomini, anche perché le donne devono riuscire a tenere in piedi un difficile equilibrio tra doveri familiari e professionali”.

Maya Sansa, protagonista del corto di Giada Colagrande e fra qualche giorno in concorso in Bella addormentata di Marco Bellocchio, offre uno sguardo internazionale sul tema (vive in Francia) e fa notare che “all’estero nei ruoli tecnici come direttore della fotografia o fonico è molto più diffusa la presenza femminile. In Italia una donna che fa questi lavori è una mosca bianca. E mentre, per necessità, ci sono molte attrici donne, a parità di talento è molto più difficile che un produttore si affidi a una regista donna”. Insieme a Giada Colagrande, in The Woman Dress, la Sansa ha raccontato quell’aspetto misterioso “del rapporto di una donna con la propria immagine”, in un corto che, insieme agli altri del progetto, potrebbe essere un primo passo verso un nuovo “women’s power”. “Probabilmente, però, la situazione italiana è ‘normale’, ed è un’eccezione’ quella di un paese come l’Argentina che, pur essendo piuttosto maschilista, ha moltissime registe e produttrici donne”. Maya Sansa, infine, chiude con un aneddoto: “Io ho studiato in un’Accademia di recitazione a Londra: lì ai corsi accedevano 18 uomini e solo 8 donne, anche se queste ultime erano molto più numerose. Il motivo? La scuola non voleva creare delle disoccupate. E tra tutte le colleghe dell’epoca io sono l’unica fortunata che ha una carriera piuttosto solida”.

 

Dopo la proiezione di oggi, gli incontri del progetto The Miu Miu Women’s Tales proseguono domani allo spazio di Istituto Luce Cinecittà all’Hotel Excelsior, dove alle 11.30 si tiene il faccia a faccia tra Liliana Cavani e Mira Nair condotto da Natalia Aspesi e, alle 15.30, l’incontro con Zoe Cassavetes, Lucrecia Martel, Giada Colagrande, Massy Tadjedin e Maya Sansa. Sabato 1° settembre lo stesso luogo ospiterà alle 11.30 “Voce di donna”, incontro con il premio Oscar Susanne Bier e protagoniste del cinema internazionale, e alle 15.30 “Il femminile del cinema italiano”.

Michela Greco
30 Agosto 2012

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