“Eros”: tagli per Antonioni


ErosUna storia travagliata quella di Il filo pericoloso delle cose, l’episodio che Michelangelo Antonioni ha realizzato ben 3 anni fa, costato 2 miliardi e mezzo di vecchie lire, e che il prossimo 3 dicembre finalmente arriva in sala, distribuito da Fandango, insieme agli altri 2 episodi, La mano di Wong Kar Wai e Equilibrium di Steven Soderbergh, che compongono Eros.
Sono stati i produttori francesi del trittico, racconta Enrica Antonioni, a chiedere al regista di tagliare la scena in cui il personaggio di Linda (Luisa Ranieri) si masturba, dopo le reazioni all’anteprima al Festival di Toronto: troppo eros, troppe scene forti. La preoccupazione commerciale è stata che il film, proprio a causa di quella sequenza, non trovasse compratori sul mercato americano. Antonioni ha rifiutato il taglio proposto e ha scelto diversamente, in soli 2 giorni, come la moglie Enrica svela. Una decisione rapida se paragonata a quanto accadde con Professione reporter quando il produttore Carlo Ponti gli rinfacciò di aver impiegato 2 mesi per decidere un taglio di 4 minuti. Così il regista ha preferito togliere i 3 minuti richiesti, rimontando la scena della masturbazione e quella quando sempre Linda, la donna che entra casualmente nella vita di Christopher, si spoglia. “Forse sarebbe stato un bene anche un taglio a Wong Kar Wai, il suo La mano appare un po’ lungo”, polemizza Enrica Antonioni.
Ma è anche cambiata la collocazione, sempre con il consenso di Antonioni, del suo episodio che alla Mostra di Venezia chiudeva Eros e ora invece apre il trittico amoroso. Ma non è stato Procacci a volerlo, tant’è che era pronto a far uscire il film nella prima versione vista al Lido.
Sempre a Toronto la critica non è stata generosa con Il filo pericoloso delle cose, come ricorda Regina Nemni, che è Cloe la donna della coppia in crisi. Un film che non sembra pensato e diretto da Antonioni, hanno scritto. “Le immagini di quelle donne nude rappresentano l’Antonioni puro, di oggi, il suo sentimento – replica la moglie – Ricordo che, all’interno della torre non riscaldata, legammo su un dolly Michelangelo sofferente per la febbre, perché potesse vedere nell’obiettivo, la scena in cui Linda si spoglia. Forse tra un po’ di anni capiranno quanto Antonioni ci sia in questo episodio”.
Difficoltà sul set? La sera Antonioni preparava dei disegni per le riprese del giorno dopo, e poi dirigeva gli attori con sguardi e gesti, con la preoccupazione di vedere quel che un attore dà, senza limitarlo. E poi la ricerca faticosa dei luoghi, a causa della malattia del regista, fino alla scelta della torre di Burano e del Parco dell’Uccellina.
E l’erotismo per le due interpreti? “Appartiene ai sensi e la scena di noi due sulla spiaggia rimanda a una sessualità libera, in sintonia con la natura, sciolta da costrizioni morali e religiose”, spiega Luisa Ranieri che presto vedremo accanto a Luca Zingaretti in Cefalonia, la fiction per RaiUno di Riccardo Milani. “Lo associo al coraggio, il coraggio di essere se stessi”, aggiunge Regina Nemni che presto sarà diretta da Romano Scavolini in L’Apocalisse delle scimmie.

Stefano Stefanutto Rosa
29 Novembre 2004

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