The Coproducers


E.Puglielli - Occhi di cristallo“La rivoluzione ora è possibile. Noi l’abbiamo già fatta”. E’ lo slogan di lancio di The Coproducers, il progetto produttivo promosso dal regista Eros Puglielli, la sceneggiatrice Gabriella Blasi e l’attore e sceneggiatore Marco Bonini. Tutto è cominciato nel 2002 quando il trio ha messo insieme un gruppo di professionisti per realizzare il misterioso AD Project, diretto da Puglielli (Occhi di cristallo).

“Un cast di nomi importanti come Giovanna Mezzogiorno, Giorgio Albertazzi, Valerio Mastandrea e Rolando Ravello ha lavorato per 8 settimane a un thriller metafisico stile Mulholland Drive. Abbiamo cominciato spinti dal desiderio di sperimentare, ci siamo ritrovati con un film tra le mani e il problema di come farlo circolare” spiega Bonini.

La soluzione è venuta dall’avvocato Natalia Paoletti che ha messo a punto un metodo basato sul principio del consorzio d’impresa. Così è nato The Coproducers, “un sistema di produzione si legge nel manifesto disponibile on-line – che realizza prodotti audiovisivi in co-produzione congiunta di tutti i partecipanti, i quali diventeranno, in cambio del loro contributo produttivo (finanziario, lavorativo o artistico), proprietari di una quota dei diritti di sfruttamento economico del film”. Chi partecipa alla realizzazione del film ottiene “una porzione del film come se si trattasse di un bene immobile del quale conserva la proprietà e quindi i diritti di sfruttamento economico per tutta la vita”.
L’idea ha messo radici, Puglielli è pronto per il lancio di AD Project, e Marco Bonini ha messo a segno un colpo grosso coinvolgendo il musicista Youssou N’Dour nella produzione di un nuovo progetto targato The Coproducers: è Billo. Nouvelle Couture, film che Laura Muscardin (Giorni) sta girando in Senegal.

“Ho scritto un soggetto grazie a una doppia ispirazione: la figura del mio amico Billo, lanciato da un programma tv di Leo Mammuccari, e il romanzo Pap, Ngagne, Yatt e altri di Mbacke Gadji, scrittore senegalese con cui firmo la sceneggiatura”, spiega Bonini. “Sarà una storia di immigrazione dal registro brillante”, dice Muscardin, impegnata nelle riprese tra Roma, Dakar e la città sacra di Tuba.
La regista parla con ironia di The Coproducers come “il comunismo applicato al cinema”, Bonini preferisce chiamarlo “sistema rivoluzionario, trasparente ed etico”. Come fare ad aderire? “L’unico modo è adottare il metodo e fare nuovi film. Non servono parole ma azioni” risponde Bonini.

Miram Tola
21 Aprile 2005

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