Parigi val bene una messa


L. MoranteLa Francia sta diventando una vera e propria terra promessa per il cinema italiano mortificato in patria dall’industria in crisi. Preceduto dall’accoglienza entusiasta (tre pagine sull’autorevole ‘Liberation’) al romanzo omonimo di Giancarlo De Cataldo – pubblicato nelle scorse settimane grazie ad una felice intuizione del coproduttore francese, Fabio Conversi – Romanzo criminale di Michele Placido è stato presentato a Parigi dal regista e dal suo cast al completo. Placido e i suoi interpreti Rossi Stuart, Favino, Santamaria, Accorsi, Anna Mouglalis e Jasmine Trinca sono stati a lungo intervistati dai principali media francesi e poi caldamente festeggiati in un’anteprima all’UGC Cinecitè delle Halles che lascia ben sperare. La Warner bros il 22 marzo lancerà il film in ben 250 sale, a conferma del suo respiro internazionale. A Placido – celebrato dagli esigenti ‘Cahiers du Cinéma’ fin dai tempi del suo Le amiche del cuore – è stata subito offerta la regia di un nuovo film con una grande star francese ancora top secret. Ma anche i suoi interpreti rischiano di diventare oggetto di culto, a partire da Stefano Accorsi che vive ormai stabilmente a Parigi dove ha interpretato nell’ultimo anno sia Les brigades du tigre, un film di Jerome Cornuau ispirato ad una celebre serie tv, sia Tutta colpa di Fidel, una commedia che la figlia di Costa Gavras, Julie, ha diretto adattando il romanzo omonimo di Domitilla Calamai.

V. GolinoAumentano intanto sempre di più i giovani attori italiani che si trasferiscono a Parigi per perfezionare il francese in attesa di nuovi impegni: vi soggiornano in questo periodo oltre a Jasmine Trinca – che tornerà presto in Italia per il lancio del nuovo film di Nanni Moretti Il caimano – Stefania Rocca, Olivia Magnani, Anita Caprioli e Maddalena Maggi mentre sono da poco rientrate in patria Isabella Ferrrari e Valentina Cervi.

La nostra massima icona, Monica Bellucci, gira da un mese a Toronto un nuovo film americano con i lanciatissimi Clive Owen e Paul Giamatti, mentre alcune sue connazionali di prestigio mantengono salda la postazione sui set parigini: Valeria Golino dopo il grande successo francese di Respiro ha già girato in Francia quattro film (tre con Gérard Depardieu) l’ultimo dei quali, Olè di Florence Quentin, è ancora nelle sale. L’attrice napoletana ha concluso in questi giorni le riprese di Ma place au soleil di Eric de Montalier con Elodie Bouchez e André Dussolier e tornerà in Francia in primavera per recitare in Attrici, il secondo film diretto ed interpretato da Valeria Bruni Tedeschi (in cui accanto al bel tenebroso Louis Garrel appare anche la nostra Simona Marchini), prima di dedicarsi a due nuovi film italiani, uno diretto a Milano da Francesca Comencini e l’altro interpretato in Friuli da Toni Servillo per l’esordiente Andrea Molaioli.

Un’altra nostra interprete molto gettonata dal cinema internazionale, Asia Argento, ha da poco terminato le riprese di una imponente produzione francese, Transilvania  di Tony Gatlif, e si appresta a girare – da aprile a giugno – Une vielle maitresse di Catherine Breillat, l’autrice del controverso Romance con Rocco Siffredi. Senza contare la sua presenza in due produzioni importanti: Bording Gate di Olivier Assayas e Marie Antoinette di Sofia Coppola. Quanto a Giovanna Mezzogiorno ha girato nei mesi scorsi l’opera prima Les murs porteurs di Cyril Gelblat.

Il più clamoroso successo commerciale degli ultimi tempi, la commedia Le bronzées 3 di Patrice Leconte con Michel Blanc, Christian Clavier e Thierry Lhermitte ha rivelato il talento della 27enne cagliaritana Caterina Murino che in Francia aveva già girato con Jean Reno L’enquete corse, mai arrivato in Italia: della scatenata commedia di Leconte ambientata in gran parte in Costa Smeralda a 25 anni dai precedenti fortunati capitoli, l’ex letterina tv di “Passaparola” è infatti una delle apprezzate interpreti.

 

Un discorso a parte merita Laura Morante che aveva vissuto e lavorato a lungo in Francia a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 dividendosi tra cinema, teatro e serie tv e che dopo il grande successo personale ottenuto con La stanza del figlio di Moretti, vi ha fatto ritorno in grande stile negli ultimi mesi grazie a nuovi film di grande prestigio. Dopo L’impero dei lupi con Jean Reno appare attualmente nei cinema col film campione d’incassi Fauteuils d’orchestre di Danielle Thompson, dove è la moglie di un celebre pianista e – in attesa di interpretare ad aprile un Moliere per il cinema di Laurent Dirard con Fabrice Luchini protagonista – sta terminando le riprese di Petites peurs partagées, diretta da un maestro d’eccezione come Alain Resnais, l’83enne regista di Hiroshima mon amour e L’anno scorso a Marienbad. Si tratta di una commedia tratta da un testo teatrale di Alan Ayckbourn (il drammaturgo inglese del quale Resnais aveva già portato al cinema Smoking/No Smoking) di cui Morante è una delle protagoniste accanto ad André Dussolier, Sabine Azema, Pierre Arditi, Lambert Wilson e Isabelle Carrè. “I sei personaggi principali – spiega l’attrice – si ritrovano loro malgrado soli nonostante il loro slancio verso gli altri in un mélange di umorismo e malinconia e in una serie di equivoci e bizzarre connessioni. Il mio ruolo è quello di una donna che sembra decisionista ed autoritaria ma in realtà è molto fragile perché alla vigilia di una convivenza vede finire la storia con il suo compagno”. Laura si dice entusiasta del rapporto creatosi col suo regista che potrebbe preludere a un nuovo impegno comune. “Resnais mi si è rivelato eccezionale sia come persona che come autore anche per le sue indicazioni in apparenza spiazzanti: a proposito della nostra storia tutta ambientata in interni ci ha ripetuto spesso, ad esempio, che ‘in questo film nevica sempre’ e questo approccio impressionista mi è piaciuto molto, è una sorta di suggestione musicale che per un attore può essere molto più utile di un’esplorazione psicologica”.

16 Marzo 2006

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