50 volte Globo, tra impegno e commedia


Reduce da un doppio premio al festival di Bruxelles, tra cui quello del pubblico, Giorgio Diritti vince il Gran Premio della Stampa Estera. Il decano dei critici stranieri in Italia, John Francis Lane, ricorda che quando nacque il Globo d’oro, cinquant’anni fa, il premio era solo uno e lo vinse Pietro Germi che poi, l’anno dopo, fece Divorzio all’italiana e ottenne l’Oscar per la sceneggiatura. Sarà di buon augurio per il regista che con L’uomo che verrà ha conquistato tanti premi, dal Festival di Roma in avanti con un film d’impegno civile e di memoria storica, ma anche di grande emozione popolare. “La memoria del dopoguerra – dice Diritti, anche lui cinquantenne come il Globo – è stata a lungo nascosta, forse per il desiderio di rappacificare una nazione che aveva vissuto una guerra civile, ma oggi abbiamo finalmente l’occasione di riflettere su quel passato perché quegli orrori non accadano più”. Il cinema civile è anche quello del passaggio di testimone da Francesco Rosi a Giuseppe Tornatore, Peppuccio, il miglior regista. Per l’autore di Salvatore Giuliano, “Baarìa ci ha mostrato una Sicilia vera con i suoi aspetti positivi e negativi, quelli negativi  purtroppo continuano a esserci e il cinema deve continuare a denunciarli”. Ermanno Olmi, premio alla carriera insieme a Vittorio Storaro, ha addirittura tracciato un parallelo tra passato e presente. “Alla fine della seconda guerra mondiale l’Italia era un mucchio di macerie e il cinema italiano ha collaborato alla rinascita di questo paese e a ridare dignità al popolo italiano. Oggi ci sono macerie morali e macerie di civiltà, ma il cinema italiano ha fiducia in se stesso e aiuterà questo paese a riacquistare dignità”, ha detto il maestro, accompagnato da Luigi Musini e Roberto Cicutto.

 

Ma i premi della stampa estera lasciano spazio anche alla commedia. Mine vaganti, soprattutto. Che porta nei giardini dell’Accademia Tedesca Villa Massimo una squadra di attori e collaboratori del fortunato film per festeggiare Ferzan Ozpetek e il produttore Domenico Procacci. Mine vaganti è miglior film, migliore sceneggiatura, miglior attrice rivelazione con Nicole Grimaudo, miglior fotografia con Maurizio Calvesi. “E’ il 50° film che produco e dedico il premio a Pietro Taricone che ho conosciuto quando girammo Ricordati di me di Gabriele Muccino e che non c’è più”, dice Procacci. Proprio Muccino, poco prima, aveva ritirato il Globo europeo, mentre il miglior film europeo è The Ghost Writer di Roman Polanski, che dalla “reclusione” svizzera ha mandato un messaggio in cui si definisce in anno sabbatico. Ancora commedia con Carlo Verdone, premiato da Elsa Martinelli per Io, loro e Lara. “Ti ricordi, Elsa, di quando ci incontrammo la prima volta? Ero in Costa Azzurra e tu avevi una gamba ingessata e mi hai chiesto di portarti in braccio fino alla spiaggia, per duecento scalini. E’ iniziata lì la mia ernia del disco ma anche la mia fortuna come regista”, ha scherzato Verdone, dedicando il premio a un maestro di scrittura come Piero De Bernardi. Checco Zalone è l’attore rivelazione con Cado dalle nubi, che ha ottenuto anche il premio al produttore, Pietro Valsecchi. Miglior attore è Christian De Sica per Il figlio più piccolo di Pupi Avati, che ha fatto vincere un premio anche a Nicola Nocella come attore esordiente; miglior attrice Stefania Sandrelli con La prima cosa bella. Premi anche per Rocco Papaleo (Basilicata coast to coast è la migliore opera prima), Ennio Morricone (le musiche di Baarìa), alla commossa Giovanna Mezzogiorno per il documentario sul padre Vittorio, al curioso Focaccia blues (il film da non dimenticare), a Nanà Cecchi (costumista di Christine Cristina), al Centro sperimentale, alla 01 Distribution, al documentario Gaza Hospital di Marco Pasquini, già al lavoro su una nuova storia di profughi palestinesi che lo ha portato fino in Svezia, come ci ha raccontato il produttore Federico Schiavi, al cortometraggio La pagella di Alessandro Celli inserito nel progetto PerFiducia. E poi un Globo del cinquantenario a Gina Lollobrigida. Serata condotta dal giornalista Tonino Pinto con Barbora Bobulova e con la vera anima del Globo, Elizabeth Missland.

 

Ecco tutti i vincitori di questa edizione:

 

MIGLIOR FILM

Mine vaganti di Ferzan Ozpetek

MIGLIORE REGISTA

Giuseppe Tornatore per Baarìa

 

MIGLIORE OPERA PRIMA

Basilicata Coast to Coast di Rocco Papaleo

MIGLIORE COMMEDIA

Io, loro e Lara di Carlo Verdone

GRAN PREMIO STAMPA ESTERA

L’uomo che verrà di Giorgio Diritti

MIGLIORE SCENEGGIATURA

Ferzan Ozpetek e Ivan Cotroneo per Mine vaganti

MIGLIORE FOTOGRAFIA

Maurizio Calvesi per Mine vaganti

MIGLIORE MUSICA

Ennio Morricone per Baarìa

MIGLIORE ATTORE

Christian De Sica per Il figlio più piccolo di Pupi Avati

MIGLIORE ATTRICE

Stefania Sandrelli per La prima cosa bella di Paolo Virzi

ATTORE ESORDIENTE

Nicola Nocella per Il figlio più piccolo

ATTORE RIVELAZIONE

Checco Zalone per Cado dalle nubi di Gennaro Nunziante

ATTRICE RIVELAZIONE

Nicole Grimaudo per Mine vaganti

FILM DA NON DIMENTICARE

Focaccia Blues di Nico Cirasola

PREMIO SPECIALE COSTUMI

Nanà Cecchi per Christine, Cristina di Stefania Sandrelli

MIGLIORE PRODUTTORE

Pietro Valsecchi per Cado dalle nubi

GLOBO D’ORO “ECCELLENZA”

Scuola Nazionale di Cinema del Centro Sperimentale di Cinematografia

MIGLIORE FILM EUROPEO

The Ghost Writer di Roman Polanski

GLOBO D’ORO SPECIALE

Negli occhi di Daniele Anzellotti e Francesco Del Grosso

MIGLIORE DISTRIBUTORE

01 Distribution per The Ghost Writer di Roman Polanski

PREMI ALLA CARRIERA

Ermanno Olmi, Giancarlo Giannini, Vittorio Storaro

EUROPEAN GOLDEN GLOBE

Gabriele Muccino

GLOBO D’ORO DEL CINQUANTENARIO

Gina Lollobrigida

MIGLIORE CORTOMETRAGGIO

La pagella di Alessandro Celli

PREMIO DELLA GIURIA CORTOMETRAGGIO

L’ape e il vento di Massimiliano Camaiti

MIGLIORE DOCUMENTARIO

Gaza Hospital di Marco Pasquini

Cristiana Paternò
02 Luglio 2010

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