Le Olimpiadi di Roma cinquant’anni dopo


I festeggiamenti, dal 25 agosto all’11 settembre, per il Cinquantenario dei Giochi olimpici svoltisi a Roma nel 1960 si sono aperti con il braciere acceso simbolicamente sulla scalinata del Campidoglio dallo stesso tedoforo di quella XVII Olimpiade, Giancarlo Peris, e con le immagini di quell’evento raccontato da La grande Olimpiade realizzato da Romolo Marcellini nel 1961 dopo che venne commissionato all’Istituto Luce dal Comitato organizzatore dei Giochi, allora presieduto da Giulio Andreotti.
L’ad Luciano Sovena nel suo intervento, ricorda soddisfatto la partecipazione di Cinecittà Luce al Comitato Celebrazione Cinquantenario Giochi della XVII Olimpiade e sottolinea “quanto sia importante ripercorrere oggi quel grande evento sportivo grazie al prezioso Archivio Luce, detentore della memoria audiovisuale del nostro Paese. Il documentario di Marcellini, definito il più bel film sullo sport realizzato nel corso di tutti questi anni, è stato in passato commercializzato ed è ora riproposto in edicola”.

Dal 25 agosto è possibile infatti acquistare, con “Il Corriere dello Sport” e “Tutto Sport”, al costo di 7,99 euro oltre al prezzo del quotidiano sportivo, il dvd che ricorda quello straordinario evento, proponendo due filmati: La grande Olimpiade appunto e l’inedito Sul filo di lana, per la regia di Leonardo Tiberi, prodotto e distribuito da Cinecittà Luce, con il contributo della Regione Lazio.
La grande Olimpiade è il film ufficiale dell’evento che ottenne la nomination al Premio Oscar come miglior documentario nel 1962 e il Premio d’Oro al Festival cinematografico di Mosca nel 1961. Grazie all’impegno di 24 troupe, racconta le gare e le finali di ogni disciplina, a cominciare dai successi degli atleti italiani ai Giochi, terzi nel medagliere con 13 ori. Così accanto agli indimenticabili Abebe Bikila, Cassius Clay, Wilma Rudolph, troviamo, tra gli altri, Livio Berruti, Sante Gaiardoni, Raimondo D’Inzeo, Nino Benvenuti, Giuseppe Delfino e il settebello di pallanuoto.

Ma La grande Olimpiade restituisce nel contempo allo spettatore l’immagine di un Paese che, allestendo le strutture sportive e ricettive dell’evento olimpico, si lascia ormai alle spalle il difficile periodo della ricostruzione postguerra e torna ad avere un posto di rilievo nel contesto internazionale, mentre scoppia il boom economico.

L’altro documentario Sul filo di lana ripercorre, con l’utilizzo dei preziosi materiali dell’Archivio Luce, l’avventura intrapresa da una giovane Italia democratica nel dare al Paese in soli cinque anni, accanto a nuove arterie viarie e all’aeroporto di Fiumicino, tutte quelle strutture di pregio architettonico necessarie allo svolgimento delle Olimpiadi: dal Palazzo dello Sport al villaggio Olimpico, dalla piscina al velodromo.
A commentare le immagini sono Roberto Fabbricini, dirigente Coni per la preparazione olimpica, Paolo Togni, figlio dell’allora ministro dei lavori pubblici Giuseppe Togni, e Lino Cascioli giornalista e editore. In chiusura l’ironica riflessione dello scrittore Carlo Levi: “I Giochi olimpici sono stati uno spettacolo così bello che perfino i vecchi romani impenetrabili hanno finito per interessarsi”.

La speranza che anima i festeggiamenti del Cinquantenario, cominciati con la cerimonia in Campidoglio, è che la Capitale sia di nuovo la prescelta per i Giochi Olimpici 2020. Un augurio che ha trovato concordi il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il ministro della Gioventù Giorgia Meloni, il delegato allo Sport del Comune capitolino Alessandro Cochi, il presidente del Coni Gianni Petrucci, il presidente della ‘Fondazione Giulio Onesti’ Franco Carraro, il vicepresidente del Comitato olimpico internazionale Mario Pescante e il presidente del Comitato italiano paralimpico Luca Pancalli.

Tante le personalità del mondo dello sport nazionale e internazionale presenti alla cerimonia nella piazza del Campidoglio, a cominciare dall’ex pugile medaglia d’oro a Roma ’60 Nino Benvenuti, che ricorda la dieta ferrea, a volta un vero e proprio digiuno, cui si sottopose per gareggiare nella categoria welter. C’è l’atleta americano vincitore del salto con l’asta Donald Bragg che s’esibisce inaspettatamente nel ruolo di Tarzan, lanciando l’inconfondibile grido della giungla. E Andras Bodnar, ex pallanuotista ungherese che ha consegnato una targa al sindaco di Roma perché venga affissa al Villaggio Olimpico, sul muro della palazzina che ospitò la rappresentativa ungherese nel 1960.

Da ricordare che fino al 25 settembre il film La grande Olimpiade, viene proiettato al museo MAXXI, dove saranno inoltre esposte foto d’epoca che raccontano alcuni dei momenti più salienti e suggestivi di Roma 60, provenienti dagli archivi di Cinecittà Luce Luce e del Getty Images.
Inoltre fino all’11 settembre, al termine dell’edizione del TG1 delle 13.30, in collaborazione con Cinecittà Luce, andrà in onda una suggestiva striscia quotidiana di un minuto, dedicata allo spirito di quell’estate indimenticabile, con le storie e i protagonisti dell’epoca.

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