Black Sea, Jude Law alla ricerca del tesoro sommerso
COURMAYEUR
– "Kevin MacDonald mi ha chiamato a scrivere questa
sceneggiatura dicendo che voleva ambientare la storia in un sottomarino, e
poi suggerendomi di vedere film come Il tesoro della Sierra Madre,
che non c'entra niente. Il risultato è Black Sea, un film
avventuroso e realistico, pericoloso e un po' sporco, di quelli che
amavamo guardare da bambini". È lo sceneggiatore Dennis Kelly,
al suo primo script per un lungometraggio, ad accompagnare (in
concorso) al Noir in Festival Black Sea il nuovo lavoro del regista che a Courmayeur portò, nel 2006, il film con Forest
Withaker che gli diede fama internazionale: L'ultimo re di Scozia.
Amante degli intrecci che mettono un personaggio a confronto con una situazione di pericolo e minaccia, il regista di La morte sospesa ha trasformato Jude Law nel capitano di sommergibili Robinson che, perduto l'amore della moglie e del figlio e poi anche il lavoro, trova nella storia di un sommergibile affondato con un carico d'oro durante la Seconda Guerra Mondiale lo slancio per gettarsi in un'avventura negli abissi. Per compiere l'impresa, Robinson rimedia quindi un vecchio sottomarino russo e un equipaggio di disperati, emarginati dalla vita e dal mondo del lavoro, composto per metà da inglesi e per metà da russi. La loro convivenza forzata e la promessa di una ricchezza vertiginosa trasformerà il sommergibile in una bomba a orologeria acquatica.
"In Gran Bretagna abbiamo avuto la Thatcher – spiega lo sceneggiatore – che ha devastato le comunità dei lavoratori, diventate luoghi pericolosi: i membri della working class protagonisti di Black Sea sono uomini lasciati indietro dalla società che cercano un riscatto con un'impresa impossibile. Di loro, come di Robinson, mi interessava esplorare l'ambiguità morale". Lo stesso Jude Law - che per Black Sea "ha fatto un lavoro di preparazione impressionante, modificando sia la sua voce che il suo fisico". Lui è "un eroe con degli aspetti da cattivo. Avevamo bisogno di un attore di richiamo e nello stesso tempo bravo a recitare. Abbiamo pensato a Jude Law e gli abbiamo mandato la prima versione della sceneggiatura: ha accettato subito". In Italia Black Sea arriverà nelle sale il 26 febbraio grazie a Notorious Pictures.
Amante degli intrecci che mettono un personaggio a confronto con una situazione di pericolo e minaccia, il regista di La morte sospesa ha trasformato Jude Law nel capitano di sommergibili Robinson che, perduto l'amore della moglie e del figlio e poi anche il lavoro, trova nella storia di un sommergibile affondato con un carico d'oro durante la Seconda Guerra Mondiale lo slancio per gettarsi in un'avventura negli abissi. Per compiere l'impresa, Robinson rimedia quindi un vecchio sottomarino russo e un equipaggio di disperati, emarginati dalla vita e dal mondo del lavoro, composto per metà da inglesi e per metà da russi. La loro convivenza forzata e la promessa di una ricchezza vertiginosa trasformerà il sommergibile in una bomba a orologeria acquatica.
"In Gran Bretagna abbiamo avuto la Thatcher – spiega lo sceneggiatore – che ha devastato le comunità dei lavoratori, diventate luoghi pericolosi: i membri della working class protagonisti di Black Sea sono uomini lasciati indietro dalla società che cercano un riscatto con un'impresa impossibile. Di loro, come di Robinson, mi interessava esplorare l'ambiguità morale". Lo stesso Jude Law - che per Black Sea "ha fatto un lavoro di preparazione impressionante, modificando sia la sua voce che il suo fisico". Lui è "un eroe con degli aspetti da cattivo. Avevamo bisogno di un attore di richiamo e nello stesso tempo bravo a recitare. Abbiamo pensato a Jude Law e gli abbiamo mandato la prima versione della sceneggiatura: ha accettato subito". In Italia Black Sea arriverà nelle sale il 26 febbraio grazie a Notorious Pictures.