Il cinema francese riprende la corsa. Grazie a Lucy

Secondo miglior risultato degli ultimi vent’anni per il cinema transalpino al di fuori dei propri confini grazie soprattutto a Luc Besson, ma non solo. Se ne parla alla convention di Unifrance


PARIGI – Il cinema francese ha ripreso a correre nel 2014 anche al di fuori dei propri confini, dopo un ottimo risultato in patria. Un risultato che arriva dopo gli alti del 2012, grazie all’incredibile successo di Quasi amici, e i bassi del 2013, a dir poco deludente. I successi di quest’anno hanno riportato il sereno fra i dirigenti di Unifrance, agenzia pubblica per la promozione del cinema francese all’estero, che li hanno presentati a Parigi, presente la signora ministro della cultura Fleur Pellerin, in una serata in cui sono state festeggiate anche le quattro nomination agli Oscar. Sono stati 111 milioni i biglietti venduti dai 520 film francesi usciti al di fuori dei propri confini, con un incremento del 119% rispetto all’anno precedente. In termini di incassi parliamo di 640 milioni di euro, il 114% di crescita e il secondo miglior risultato degli ultimi 20 anni. Il film che maggiormente ha contribuito è stato Lucy di Luc Besson, con 54 milioni di spettatori e oltre 300 milioni di euro di incasso.

“Per far funzionare un film ci vogliono due anni, per farlo fallire bastano due minuti”, ha dichiarato l’uomo dell’anno del cinema francese, Luc Besson, che ha ricordato come viviamo in un mondo globale, per cui non deve stupire che Lucy sia un film francese, Scarlett Johansson a parte. “Si può mangiare sushi e ascoltare reggae”, ha aggiunto sornione. Un elemento che può far capire la capacità di penetrazione del cinema francese è il fatto che gli incassi all’estero hanno superato quelli nazionali, un risultato di solito caratteristico del solo cinema americano.

“Il successo è il modo migliore per difendere il nostro sistema”, ha dichiarato a Cinecittà News il Presidente di Unifrance, il regista Jean-Paul Salomé, “con prodotti diversi come Lucy o le due ottime sorprese del mercato italiano La bella e la bestia e Belle e Sebastien. Anche la commedia, che anni fa sembrava impossibile da esportare, si conferma in salute. Dopo Quasi amici quest’anno è stato Non sposate le mie figlie! a fare molto bene, come sono sicuro accadrà anche in Italia, dove uscirà il 5 febbraio”.  

Il primo mercato è stato quello nordamericano con 123 milioni di euro, seguito dalla Cina, in enorme crescita con 76 milioni, quindi la Germania e poi l’Italia, che con 36 milioni è il quarto mercato mondiale per il cinema francese. Un posto particolare hanno le coproduzioni, che danno la possibilità ad autori di paesi dalla scarsa tradizione cinematografica di realizzare film che si fanno valere nel mondo. È il caso di Timbuktu del mauritano Abderrahmane Sissako, fresco nominato all’Oscar. “Sono la libertà e l’apertura al mondo le migliori risposte alla paura e ai fanatismi che odiano la cultura”, ha rivendicato la ministra Pellerin. Per diffondere la conoscenza del nuovo cinema francese nel mondo Unifrance ha poi lanciato la 5° edizione del My French Film Festival, rassegna online con una selezione di dieci corti e dieci lungometraggi fra le opere prime e seconde più interessanti degli ultimi tempi ancora inedite all’estero. Sarà possibile anche vedere, gratuitamente, il documentario di Daniel Leconte sulle battaglie di Charlie Hebdo, C’est dur d’être aimé par des cons, realizzato nel 2008. C’è tempo fino al 16 febbraio per vedere i film in streaming all’indirizzo  www.myFrenchFilmFestival.com


Top Ten 2014 film francesi all’estero
Lucy 303 milioni di euro
Non sposate le mie figlie! 50 milioni
La bella e la bestia 25 milioni
Grace di Monaco 18 milioni
Belle e Sebastien 11 milioni
Minuscule 10 milioni
Cose nostre 8 milioni
Supercondriaco 8 milioni
Yves Saint Laurent 7 milioni
Le vacanze del piccolo Nicolas 7 milioni

Mauro Donzelli
19 Gennaio 2015

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