Krzysztof Zanussi: “Il mio film in Polonia è un Corpo estraneo”

Il regista parla a Cinecittà News del suo nuovo film, una storia d'amore tra l'Italia e il suo paese, che uscirà a maggio nelle nostre sale. Mentre in Polonia è stato acconto con grandi polemiche


TRIESTE – È sempre il tema della fede al centro degli interessi di Krzysztof Zanussi, come conferma anche l’ultimo film del regista polacco, Corpo estraneo, che, lanciato al Festival di Toronto, è stato proiettato per la prima volta in Italia nell’ambito del Trieste Film Festival, la più importante rassegna nazionale sul cinema dell’Est Europa. “La fede, come la conversione – afferma Zanussi, che è stato anche protagonista di una master class – sono fenomeni inspiegabili e misteriosi, immancabilmente segnati da dubbi e paure. Senza dubbi non ci sarebbe la fede e proprio questa apparente contraddizione mi attrae”. Corpo estraneo racconta la storia di Angelo e Kasia, lui italiano, lei polacca, che si incontrano e si innamorano frequentando un gruppo di preghiera. Ma Kasia sente presto crescere una vocazione per la vita religiosa e torna in Polonia, dove Angelo la raggiunge per farle cambiare idea. Intanto Angelo trova lavoro presso una multinazionale, amministrata da una donna cinica e spietata, che proprio per provocare la sua fede lo fa oggetto di esplicite molestie sessuali.

“La storia – spiega Zanussi – è ambientata in Polonia, ma avevo bisogno di raccontarla attraverso uno sguardo esterno, per questo il protagonista maschile è italiano”. Ad interpretare Angelo è Riccardo Leonelli, attore di comprovata professionalità, diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica, ma noto soprattutto per una partecipazione alla serie televisiva Cento vetrine. “Lo avevo già avuto con me in una piccola parte nel tv movie Voci interiori – aggiunge ancora Zanussi – e sono tornato a sceglierlo perché avevo bisogno di un volto esprimesse onestà e pulizia, caratteristiche rare fra gli attori del cinema. Nell’azienda dove lavora, il personaggio si contrappone ad un universo femminile caratterizzato invece da crudeltà e inganni. Ma il mio film non viole essere misogino, bensì denunciare una certa ideologia estremista del femminismo, che spinge le donne a rincorre i peggiori vizi maschili”.

Corpo estraneo esprime in ogni caso un giudizio molto critico sulla Polonia di oggi. “Io guardo alla realtà – commenta Zanussi – l’esperienza che ha vissuto il mio paese dimostra che nessun sistema può prevenire il male. Sotto il comunismo eravamo senza libertà, ma questo ci distoglieva da qualsiasi responsabilità. Oggi avvertiamo il peso della libertà, perché, a volte, non sappiamo che farne. E in più la logica del capitalismo selvaggio non condiziona solo il lavoro, ma impone degli stili di vita che segnano, spesso negativamente, tutta la nostra esistenza. Nel mio paese, Corpo estraneo ha suscitato enormi polemiche e a causa di questo film sono stato additato come un nemico della patria. Sono curioso di verificare come sarà accolto all’estero. In Corpo estraneo c’è anche una partecipazione produttiva minoritaria italiana e il film è previsto in distribuzione da voi a maggio”. Noi siamo abituati a considerare la Polonia il paese cattolico per antonomasia, ma nel suo film, questa dimensione resta relegata ai margini. Come è cambiata la Polonia dopo la scomparsa di papa Wojtyla? “Purtroppo in questi anni non è scomparso solo papa Giovanni Paolo II, ma anche tutta una serie eminenti personaggi della chiesa cattolica polacca, alcuni morti in giovane età. Sono venute a mancare delle figure di riferimento, in questo momento c’è grande confusione nei rapporti fra Chiesa e Stato. Manca un vero dialogo”.   

Franco Montini
23 Gennaio 2015

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