“Noah”, il “fantasy vegetariano” partito da Bari in sala il 10 aprile

Il kolossal di Darren Aronofsky ha aperto la sesta edizione del Bif&st


BARI – Un budget di 125 milioni di dollari affidato al regista americano più audace e spericolato per rileggere uno degli episodi più conosciuti dell’Antico Testamento. E il risultato non poteva che dividere. L’atteso Noah di Darren Aronofsky – in sala dal 10 aprile – ha inaugurato la sesta edizione del Bif&st di Bari dopo aver incassato in patria circa 43 milioni di dollari e aver registrato recensioni sostanzialmente positive, seppur non entusiastiche, dalla critica, e un atteggiamento ben più freddo dal pubblico.

Al debutto italiano – segnato da un inconveniente tecnico che ha costretto a interrompere per qualche minuto la proiezione al Teatro Petruzzelli – il responso non migliora, anzi. Nella visione di Aronofsky il racconto biblico si trasforma in un melò fantasy poggiato sulle larghe spalle di Russell Crowe, che si incarica di portare il peso di un terribile messaggio divino che gli arriva in sogno e lo spinge a salvare (solo) la sua famiglia e gli animali dal diluvio universale che sterminerà gli esseri umani. Accanto a lui ci sono i Vigilanti, degli enormi “Trasformers di pietra” – di cui si trova una piccola traccia nella Bibbia – che nel film proteggono il patriarca dall’umanità corrotta che vorrebbe imbarcarsi e sfuggire alla distruzione. Gli animali, invece, sono poco più che comparse (tra l’altro digitali) in questa versione del racconto biblico che ne descrive alcuni – presunti preistorici, come il cane-armadillo dell’inizio – e poi limita a pochissime sequenze il loro imbarco di massa sull’arca. Più che mostrati, sono infatti evocati, soprattutto grazie all’afflato vegetariano di Noah, il cui tormento interiore riguarda i dubbi sulla giustizia della volontà divina, ma anche la terribile sorte degli animali mangiati dagli uomini.

D’altronde il regista aveva promesso al protagonista “non indosserai sandali e non ti farò mai stare in piedi sulla prua della barca circondato da un elefante e una giraffa”, e infatti anche nei dettagli dell’abbigliamento di Noah e dei suoi familiari – Jennifer Connelly, Logan Lerman, Douglas Booth, Emma Watson, Anthony Hopkins – sono pochissimi gli elementi che si avvicinano all’iconografia classica. Un trionfo di effetti visivi, un melodramma familiare ed epico sulla lotta interiore tra il Bene e il Male, un fantasy alla Signore degli Anelli. Che ha deluso la critica italiana. Ma dal 10 aprile il giudizio tocca al pubblico.

Michela Greco
06 Aprile 2014

Bari 2014

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Bif&st, omaggio a Fritz Lang e ai 90 anni della Fipresci

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‘Il venditore di medicine’ miglior soggetto al Bif&st

Il film di Antonio Morabito, che uscirà in sala il 29 aprile distribuito da Istituto Luce Cinecittà, ha vinto il Premio Tonino Guerra. La sezione ItaliaFilmFest è stata dominata da Il capitale umano di Paolo Virzì che ha ottenuto 5 riconoscimenti: miglior regista, miglior sceneggiatura/Francesco Bruni, Francesco Piccolo e Paolo Virzì, miglior attore protagonista/Fabrizio Gifuni, miglior attrice non protagonista/Matilde Gioli e miglior montatore/Cecilia Zanuso. Le congratulazioni di Paolo Del Brocco, AD di Rai Cinema che insieme a Indiana Production ha prodotto l’opera

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Paolo Martino: Italia “Terra di transito” o trappola per i rifugiati?

Prodotto da A buon diritto con la collaborazione di Istituto Luce Cinecittà (che lo distribuirà), Terra di transito segue i passi di Rahell, fuggito dall’Iraq e approdato in Italia dopo aver attraversato Siria, Turchia e Grecia. Ma con il miraggio della Svezia, dove sono arrivati alcuni suoi familiari, che lì hanno ottenuto casa, lavoro e diritti. Il film ha il suo debutto oggi al Bif&st e sarà presentato prossimamente in diversi festival. "Oggi l’Italia è una terra da cui fuggire per gli stessi italiani - dice il regista - non è più una questione di origini, ma di generazioni"

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Rilanciare il cinema italiano all’estero? Sforzi congiunti e continuità

"Negli ultimi due anni le esportazioni di film italiani sono dimezzate e le importazioni raddoppiate. La domanda di Made in Italy dall'estero è cresciuta, ma manca il sostegno economico per un'offerta adeguata". Sono le sconfortanti premesse di Laura Delli Colli (presidente del Sngci) di "Mission: promuovere all'estero il cinema italiano", tenutosi oggi nell'ambito del Bif&st con gli interventi di Roberto Cicutto, Ad di Istituto Luce Cinecittà, Riccardo Tozzi, presidente Anica, Giorgio Gosetti, direttore delle Giornate degli Autori e Franco Montini, presidente Sncci. Tra le soluzioni stimolare una proposta unitaria del settore da sottoporre al ministro Franceschini e al Ministero dello Sviluppo Economico, lavorare sui nuovi mercati e gestire in modo diversificato i diritti delle nuove piattaforme


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