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Una coppia si apparta in giardino durante una festa, le effusioni sono incendiarie ma qualcosa non va e lui non riesce a mantenere l'eccitazione... Così comincia Queen Kong, il cortometraggio di Monica Stambrini (19 minuti), che la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro proporrà in anteprima europea nel corso della sua 52ma edizione (2-9 luglio). Un film che non nasconde niente, usando il linguaggio del porno per mescolarlo con spunti fantasy, thriller e persino vagamente horror. Il risultato è un vibrante racconto della sessualità maschile anche nelle sue fragilità e di quella femminile attraverso l'irruzione di una creatura primitiva dai genitali particolarmente sviluppati. Non diciamo altro perché il lavoro di Monica Stambrini (già autrice di Benzina nel 2001) merita di essere visto con tutta la suspense del caso. Il breve film fa parte del progetto femminile Le ragazze del porno, che chiama in causa tante autrici di diverse generazioni pronte a misurarsi con l'hard. Un fenomeno non nuovo, ma poco conosciuto in Italia, che sarà al centro della tavola rotonda del 9 luglio, coordinata per la rivista 8 1/2 - che proprio all'Italian Porn ha dedicato la copertina del nr 26 - da chi scrive e da Ilaria Ravarino. L'incontro si preannuncia molto atteso anche per le bordate della curia pesarese che ha dato voce, su un giornale locale, al disappunto per l'attenzione che il festival diretto da Pedro Armocida intende dare all'argomento ancora considerato tabù specie nel binomio donne & pornografia. Mentre il direttore difende con tranquillità questa "scelta culturale del festival", Monica Stambrini racconta: "Usare il linguaggio pornografico nel cinema è stata per noi un'esigenza politica, così è nato il gruppo delle Ragazze del porno. Ognuna di noi si è messa a lavorare con il suo stile, il suo gusto e il suo punto di vista. Personalmente da subito mi sono resa conto del pericolo, volendo prendere una strada libera si incontravano varie categorie di censura, e poi c'era il rischio di finire etichettate nel 'femminile' in senso riduttivo".

Così non è. Anzi, il protagonismo delle donne nella produzione pornografica contemporanea, una tendenza esplosa in particolare con la fine delle sale a luci rosse e la diffusione dell'hard amatoriale sul web, marca una differenza anche nel trattamento dei contenuti: mediamente le donne si concentrano di più sulla narrazione e cercano prospettive inedite. "In Queen Kong - aggiunge Stambrini - uno dei personaggi, quello interpretato dalla pornostar Valentina Nappi, doveva essere inizialmente una gorilla, da qui viene appunto il titolo, poi si è trasformata in una creatura un po' diversa che comunque va in qualche modo oltre il gender". Nel cast, accanto a Valentina Nappi, definita dalla regista "una pornostar rigorosa e giacobina che non vuole fare altro nella vita", ci sono Luca Lionello e Janina Rudenska.

Timori di censure? "Forse non lavorerò più in Rai - risponde Stambrini - come mi ha detto qualcuno. Ma secondo me sono barriere un po' superate. Ho visto che Porno e libertà di Carmine Amoroso, un bel documentario sul tema, è vietato solo ai 14 anni. I tempi stanno cambiando. Certo non mostrerei ora Queen Kong ai miei figli, aspetterò che abbiano 18 anni, in questo la censura ha un senso, perché c'è un'età per capire e godere di queste cose".

Dietro il piccolo film insomma c'è una riflessione autorevole e non episodica. Che è quella che anima il gruppo delle Ragazze, sull'onda dell'esperienza francese XFemmes. Tra i promotori Tiziana Lo Porto che non nasconde le difficoltà produttive, superate con un crowdfunding a cui ha aderito anche Bernardo Bertolucci. "I tempi sono lenti, proprio per questi ostacoli, ma altri progetti stanno andando avanti, come Insight di Lidia Ravviso o quello di Regina Orioli in stop motion, mentre Roberta Torre ha già scritto il suo corto e lo deve girare. Credo che a settembre saremo in grado di mostrare i primi tre lavori. E in futuro ci piacerebbe che ci fossero anche uomini tra gli autori". Per ora le spettatrici che hanno visto Queen Kong sono state entusiaste e il lavoro ha vinto il premio per la miglior regia di un corto narrativo al Queens World Film Festival di New York. "Negli Usa ridevano tutti, credo che meriti di essere visto sul grande schermo e non solo, come sarebbe più semplice e forse più remunerativo, solo in video on demand", conclude la regista. Appuntamento a Pesaro. 

Il programma del festival

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