Export: per i francesi l’Italia è il primo mercato

Il nostro paese per i titoli d'oltralpe è stato il secondo mercato in assoluto con oltre 4 milioni e mezzo di spettatori e 26 milioni di euro d’incasso: il campione è stato Il piccolo principe


PARIGI – Il 2016 è stato un anno in chiaroscuro per il cinema francese. Se il botteghino nazionale ha ottenuto il secondo miglior risultato degli ultimi cinquant’anni con 213 milioni di spettatori, un aumento del 3,6% rispetto al 2015, al di fuori dei confini ha deluso le aspettative. Lo hanno comunicato i vertici di Unifrance, agenzia incaricata della promozione del cinema francese all’estero, nel corso di un incontro con la stampa a Parigi. I 540 film usciti nelle sale di tutto il mondo, Francia esclusa, hanno totalizzato 34 milioni di spettatori, il 69% in meno rispetto all’anno precedente, corrispondenti a un incasso di 230 milioni di euro, un crollo del 63%. Erano 10 anni che i film francesi totalizzavano almeno 50 milioni di biglietti strappati. L’Europa occidentale è stato il primo mercato, con quasi il 50% degli spettatori totali, davanti a Nord America e Asia, dove la Cina si è confermata ostica da conquistare stabilmente, crollando da 14 milioni di biglietti venduti a solamente 1 milione.

Il forte calo può essere spiegato per l’assenza di grandi successi commerciali come il caso Taken 3, che nel 2015 aveva conquistato da solo 44 milioni di persone. Con un numero equivalente di film usciti rispetto agli anni precedenti, infatti, solo due hanno superato la soglia del milione di spettatori. Il presidente di Unifrance Jean-Paul Salomé ha voluto sottolineare il risultato particolarmente positivo de Il piccolo principe in Italia, dove il film distribuito da Lucky Red ha incassato oltre 9 milioni di euro per un totale di 1,5 milioni di spettatori, record per il cinema d’animazione francese nel nostro Paese. Proprio l’Italia è stato il secondo mercato in assoluto con oltre 4 milioni e mezzo di spettatori e 26 milioni di euro d’incasso, con un calo contenuto al 15%, dietro solo a Stati Uniti e Canada anglofono, davanti a Germania, Belgio e Lussemburgo, Spagna.

Indubbia la delusione per un anno in controtendenza rispetto ai successi degli ultimi anni, bilanciata dalla convinzione di una pronta ripresa nel 2017 grazie a un’offerta più forte e variegata e al ritorno dell’enfant prodige preferito di casa Unifrance, Luc Besson, che tornerà nelle sale mondiali con Valerian e la città dei mille pianeti, tratto da un’avventura a fumetti francese degli anni ’60.

È stato poi presentato il My French Film Festival, un mese di cinema francese proposto in streaming in ogni angolo del mondo. Giunto alla settima edizione, quest’anno propone fino al 13 febbraio una selezione variegata di 10 lungometraggi e 10 corti in concorso, sottotitolati in 10 lingue, fra cui l’italiano. Ogni film può essere visto online su MyFrenchFilmFestival.com al costo di 1,99 euro (o di 5,99 per vederli tutti), mentre i corti sono gratuiti. La manifestazione ogni anno cresce in dimensioni e apprezzamento del pubblico e lo scorso anno ha ottenuto il risultato record di 6 milioni e mezzo di visualizzazioni dei film presentati. A giudicare i lavori presentati sarà una giuria di cineasti presieduta dal regista argentino Pablo Trapero, premio per la regia a Venezia con Il clan, e composta, fra gli altri, da Bertrand Bonello e Rebecca Zlotowski.

Mauro Donzelli
16 Gennaio 2017

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