Ferzan Ozpetek: la mia Napoli amatissima e misteriosa

E’ una Napoli piena di mistero e sensualità quella che fa da sfondo al nuovo film di Ferzan Ozpetek, Napoli velata, nelle sale dal 28 dicembre con Warner e di cui il regista, ospite del Torino Film Fe


TORINO – E’ una Napoli piena di mistero e sensualità quella che fa da sfondo al nuovo film di Ferzan Ozpetek, Napoli velata, nelle sale dal 28 dicembre con Warner e di cui il regista, ospite del Torino Film Festival dove è stato presedente di giuria nel 2014, ha mostrato alcuni minuti in anteprima. Una scena in cui si vede esplodere la passione tra un’apparentemente distaccata Adriana, interpretata Giovanna Mezzogiorno che torna a lavorare con Ozpetek dopo La finestra di fronte, e un aitante quanto spregiudicato Alessandro Borghi. I due sono protagonisti di una scena dal forte sapore erotico, e si incontrano mentre assistono alla messa in scena dell’antichissimo rito della “figliata”, ancestrale rituale di fecondità, in cui un gruppo di femminielli, guidati da Peppe Barra, si comporta come se stesse partorendo. Sullo sfondo una città colorata e misteriosa, la Napoli di cui Ozpetek si dice profondamente innamorato e che ha cercato di descrivere senza entrare nel folcloristico o nello già visto: “Napoli è una città meravigliosa, che amo perdutamente in ogni suo aspetto, soprattutto per il suo modo di affrontare le cose. Ovunque sono andato mi hanno aperto le porte, come la bellissima Farmacia degli Incurabili dove ho girato alcune scene del film nonostante in tanti mi dicevano che sarebbe stato impossibile ottenere l’autorizzazione. MI sarebbe anche piaciuto girare nel Cimitero delle Fontanelle, con tutti quei teschi, ma poi ho rinunciato, è stato già set di troppi film. Anche se, poi, un set già utilizzato da altri l’ho usato anch’io, il palazzo Caracciolo, che appartiene a un principe mio amico, dove ho scoperto che erano stati ambientati L’oro di Napoli di De Sica e Viaggio in Italia di Rossellini. Rispetto al titolo film, che richiama subito alla memoria una delle opere d’arte più famose di Napoli, Il Cristo velato, Ozpetek rivela: “Il significato del velo è nell’essere qualcosa che in qualche modo copre ma anche svela. È un aspetto strano che si ritrova in quella città”.

Come succede in molti film di Ozpetek, anche qui, rivela il regista, la colonna sonora riveste un ruolo particolare: “C’è una canzone sul finale cantata mirabilmente da Arisa e una canzone meravigliosa all’interno del film che, addirittura, nell’ascoltarla mi ha suggerito la scena”. Nel cast corale, tra gli altri, anche Anna Bonaiuto, Biagio Forestieri, Lina Sastri, Isabella Ferrari, Luisa Ranieri, Maria Pia Calzone, Loredana Cannata. Napoli velata è prodotto da Tilde Corsi e Gianni Romoli per R&C Produzioni con Warner Bros. Entertainment Italia e Faros Film.

Carmen Diotaiuti
02 Dicembre 2017

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