Padri e figli nell’Albania corrotta

Il regista-operaio Edmond Budina che al Festival del cinema europeo di Lecce presenta l'evento speciale Broken, film sul conflitto tra due generazioni in una democrazia liberista


LECCE. “Noi albanesi avevamo dei sogni: sconfiggere la dittatura comunista e creare un mondo democratico, ma a 27 anni dalla fine del regime di Ramiz Alia, i ricchi sono più ricchi e i poveri sempre più poveri”. Così il regista Edmond Budina (1952) che al Festival del cinema europeo presenta il suo terzo lungometraggio, Broken, dopo aver portato sempre a Lecce, nel 2004, il suo esordio Lettere al vento. Budina – cofondatore del Partito democratico, unica forza d’opposizione prima della caduta del regime comunista – è famoso in Italia come regista-operaio perché qualche anno fa ha firmato una tragicommedia di successo, Balkan Bazar, lavorando contemporaneamente come operaio in un’azienda veneta di caldaie a gas, dopo aver espatriato in Italia nel 1991.

Ma Budina è stato anche attore-operaio. “Mentre ero in fabbrica, ero impegnato nella soap opera Un posto al sole, di cui ho il ricordo di un team artistico preparato e accogliente. Prendevo di tanto un permesso e viaggiavo tutta la notte in treno per raggiungere il set napoletano. I colleghi di fabbrica all’inizio non credevano che fossi un attore, poi mi hanno visto come il loro Robert De Niro”.

Broken, una coproduzione Albania/Italia/Macedonia in sala a maggio, ha per protagonista il 60enne Jani, lo stesso Budina, che dopo aver scontato una lunga e ingiusta pena nel carcere di Ancona, torna nella sua terra. Dopo anni di lontananza, forte è l’impatto per Jani, con una realtà ben differente da come l’aveva lasciata, un’Albania stravolta, quasi irriconoscibile per un uomo che si trova improvvisamente libero, ma solo. La moglie è morta da tempo, il figlio Andi non mai cercato di mettersi in contatto con il padre, e vive ora l’arrivo inatteso del genitore come un incomodo, una presenza fastidiosa nella sua carriera.

Il figlio è infatti un politico influente e corrotto che mal si concilia con un padre che, nonostante il carcere, dimostra di avere conservato dei principi morali. Il conflitto tra le due generazioni scoppia da subito, e Jani preferisce lasciare la città per trasferirsi con l’amico Marko nel paese natale di collina, ma quello che trova è un antico villaggio in rovina, abitato solo da vecchi e da una madre con due figlie bambine. E Jani scopre anche una discarica di rifiuti radioattivi che vede coinvolto proprio il figlio. Esplode ancora una volta il contrasto tra un padre preoccupato della salute degli abitanti e della tutela dell’ambiente e un figlio testo al profitto a tutti i costi

Broken è uno specchio dei cambiamenti avvenuti in un paese passato repentinamente dalla feroce  dittatura a una democrazia liberista sfrenata – dice il regista – Lo sfruttamento degli uomini e l’assenza di diritti è all’ordine del giorno, tanto che viene suggerito agli imprenditori di investire capitali in un paese dove il sindacato è assente. Così le regole vengono spesso calpestate per conseguire un arricchimento fulmineo e senza scrupoli. E l’illegalità incrementa la corruzione, la quale corrode da dentro la società”.

Alla fine Jani, il protagonista di questa storia molto forte e drammatica, combatterà in solitudine la sua battaglia, pronto a sacrificare anche gli affetti più cari. Il film, girato in tre settimane e mezzo tutto con luce naturale – “una scelta sia ambientale, sia etica” – con il sostegno del Centro cinematografico albanese, ha avuto la prima a Tirana. “Purtroppo nessuno dei politici invitati è venuto. La critica l’ha accolto bene, sottolineando che il film sta emancipando l’Albania come è accaduto con i film italiani che hanno denunciato il fenomeno mafioso – afferma Budina – Nel nostro piccolo abbiamo alzato la voce. Sono convinto che un’opera artistica debba confrontarsi con i problemi della società e parlare alla gente, e il film è un pugno nello stomaco come lo è stato Lettere al vento, nel quale ero anche protagonista per scelta della produttrice Donatella Palermo. Ma il prossimo mio film sarà una commedia”.

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