Visions du Réel, un’edizione (quasi) da anniversario

Rappresentanza italiana forte a Nyon, al Festival svizzero del documentario che si conclude sabato 21 aprile


NYON – “Nuovi territori, nuovi orizzonti: Visions du Réel, Festival internazionale del cinema di Nyon, intende continuare a fungere da esploratore e apripista”, così si esprime nel catalogo ufficiale Claude Ruey, presidente della kermesse svizzera dedicata al documentario, giunta alla quarantanovesima edizione e ora diretta da Emilie Bujès, dopo sette annate a cura di Luciano Barisone. Quella del 2018, in corso fino al 21 aprile, è un’edizione che guarda al passato (è stata presentata la biografia di Moritz de Hadeln, che prima di dirigere i festival di Locarno, Berlino e Venezia ha fondato Visions du Réel nel 1968), al presente (nel concorso internazionale fa capolino Touch Me Not, il discusso vincitore dell’ultima Berlinale) e al futuro, andando a scovare nuovi talenti sia tramite apposite sezioni (la neonata Opening Scenes, che si focalizza sui cortometraggi di cineasti esordienti) che con iniziative di mercato che porteranno alla nascita dei film che vedremo negli anni a venire. “Queste sinergie permetteranno al festival di rafforzare la propria identità”, spiega Emilie Bujès parlando delle due realtà, artistica e industriale, che si incontrano da vicino, in un clima piuttosto conviviale, per una settimana.

Come lo scorso anno, la rappresentanza italiana è forte, tra film inediti e opere che arrivano in Svizzera dopo aver già frequentato altri festival (è il caso di Happy Winter, presentato alla Mostra di Venezia, e Lorello e Brunello, in concorso a Torino). Un cinema italiano che in realtà va oltre i confini nazionali, per affrontare tematiche ed argomenti di ogni genere: basti pensare a Almost Nothing di Anna de Manincor e del collettivo ZimmerFrei, che ci mostra il lato umano di quel CERN che, un anno fa, avevamo visto in ottica artistica ne Il senso della bellezza di Valerio Jalongo; The Remnants di Paolo Barberi e Riccardo Russo, co-produzione italo-elvetica che racconta la triste realtà del Laos, il paese più bombardato della Storia moderna; e Libellula gentile di Francesco Ferri, ritratto intimo del poeta ticinese Fabio Pusterla, personalità culturale svizzera molto legata anche all’Italia.

Altrove si resta nella terra di Dante, ma con uno sguardo che si focalizza sul suo rapporto con altre nazionalità e con gli emarginati, in chiave apertamente politica: il concorso internazionale vanta la presenza di Storie del dormiveglia, in cui Luca Magi esplora il confine tra sogno e realtà tramite le vicende dei senzatetto accolti nel centro Rostom; la competizione riservata ai medi e cortometraggi ospita invece la prima mondiale di CittàGiardino di Marco Picarreda e Gaia Formenti (nella foto) incentrato sulla chiusura dell’omonimo centro per immigrati. Di un certo peso anche l’Italia vista dall’esterno, come in uno dei grandi eventi del festival: Eldorado, il nuovo documentario del cineasta svizzero Markus Imhoof, già presentato fuori concorso a Berlino, che analizza il fenomeno dei rifugiati oggi partendo da un episodio personale del passato, quando la famiglia del regista accolse una bambina italiana durante la Seconda Guerra Mondiale.

Passato, presente e futuro si mescolano anche nella discussione sull’industria audiovisiva elvetica di oggi e domani, tramite le tracce che ancora restano del controverso referendum “No Billag” che minacciava di eliminare la radio e la televisione pubblica e, con esse, gran parte dei finanziamenti al cinema. L’iniziativa non è passata, ma il dibattito su come andare avanti rimane aperto, e proprio a Nyon è stata indetta la prima conversazione tra professionisti su come il referendum ha trasformato l’ambiente mediatico nazionale, di cui si parla anche nel documentario Le printemps du journalisme di Frédéric Gonseth, presentato a Visions du Réel per festeggiare i 150 anni del quotidiano ginevrino ‘Le Courrier’, che resiste tuttora alla crisi dei media cartacei nelle regioni francofone della Svizzera.

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Max Borg
19 Aprile 2018

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