8½ di maggio: che tracce ha lasciato il ’68 sul cinema italiano?

Sul numero 38 della rivista Liliana Cavani, Francesco Maselli, Roberto Faenza e Silvano Agosti sull’impatto che il ’68 ebbe sul cinema italiano. Sono anche i 50 anni di Vip, mio fratello superuomo


A cinquant’anni di distanza, la rivista ripercorre uno dei momenti cruciali del ‘900, quel 1968 a cui è dedicata la Cover: l’anno in cui anche il cinema sognò di poter cambiare il mondo. Smorzati i furori e le polemiche che sempre si scatenano quando si parla di quei momenti, è ora di ripensare criticamente a quell’esperienza, concentrandosi sul cinema, ovvero sul riflesso di ciò che accadeva nel mondo. Edito da Istituto Luce Cinecittà in collaborazione con la DG Cinema del MiBACT e Anica, il numero 38 del bimestrale specializzato in Numeri, visioni e prospettive del cinema italiano esce in concomitanza con il Festival di Cannes e proprio dal palcoscenico privilegiato della Croisette torna a ritroso nel tempo, raccontando in che modo l’anno della contestazione sconvolse non solo la kermesse francese ma anche la Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

A quattro autori, Liliana Cavani, Francesco Maselli, Roberto Faenza e Silvano Agosti, spetta il compito di riflettere sull’impatto che il ’68 ebbe sul cinema italiano. E mentre i giovani riempivano le piazze provando a trasformare la società in cui vivevano, un trentenne si aggirava in un mondo parallelo fatto di cartoni animati dove stava dando vita a Vip, mio fratello superuomo. celebra l’anniversario dei 50 anni dall’uscita intervistando Bruno Bozzetto.

 Tema portante delle Inchieste di questo numero del periodico diretto da Gianni Canova, è il Cineturismo attraverso il quale si analizza l’importanza delle location in narrazioni, professioni, svago, e perfino sentimenti. Sul versante dell’attualità, Giuliano Montaldo, in veste di presidente dell’Accademia del Cinema Italiano, risponde alla polemica sul meccanismo di assegnazione dei David di Donatello lanciata da Ficarra e Picone, mentre Gabriele Muccino, Andrea Purgatori e Jay Weissberg provano a disinnescare un’altra disputa, quella aperta dalla consigliera comunale romana Gemma Guerrini che ha bollato come “un piacere da feticisti” la visione di vecchi film in occasione della richiesta di allestimento di un’arena estiva da parte dei ragazzi del Piccolo Cinema America.

A Luciana Castellina, invece, l’onore e l’onere di provare a immaginare se lo scandalo molestie e la nascita dei movimenti rosa riusciranno a cambiare il futuro della Settima Arte. Dedicato al Cinema della Finlandia, il Focus, così come ampio spazio è riservato alla mostra che Istituto Luce Cinecittà ha dedicato a Monica Vitti al Teatro dei Dioscuri (dove rimarrà fino al 10 giugno), e all’iniziativa “Dal libro al film” curata dal Dipartimento educativo di Cinecittà si Mostra, l’esposizione permanente degli Studi di Via Tuscolana..

Come sempre il magazine è consultabile anche nella versione web www.8-mezzo.it dove su di un’unica pagina è possibile curiosare tra le cinque sezioni: homepage, redazione, download del magazine, reprint e contatti. A curare il progetto grafico della testata, nella versione cartacea e per quella online, è 19Novanta Communication Partners.

redazione
15 Maggio 2018

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